Non profit

Forum del terzo settore versione Popolo delle Libertà

A Roma è stato costituito il Coordinamento del non profit

di Maurizio Regosa

A guidarlo sarà il deputato Claudio Barbaro. Obiettivi? «Un Testo unico
per il sociale, ma anche assicurare maggiore trasparenza nel nostro settore»«La peculiarità di questa iniziativa è di partire dall’esperienza delle associazioni sportive», premette Claudio Barbaro, deputato Pdl ex An, presidente di Asi – Alleanza sportiva italiana, spiegando la necessità del nuovo Coordinamento del non profit che egli stesso ha promosso.
«Come organizzazioni che si occupano di sport ci sentiamo un po’ il volontariato di serie B», aggiunge, «ed è per questo che abbiamo sentito il bisogno di coordinarci. Abbiamo raccolto adesioni anche inaspettate». Sceglie il low profile, l’onorevole. Forse per non dare l’impressione di voler creare l’ennesima struttura di rappresentanza del terzo settore. Ma le adesioni al neonato coordinamento (presentato il giorno 18 alla Camera) rivelano una realtà più articolata.
Ci sono, è vero, sigle legate specificamente allo sport ma anche organizzazioni assai più composite. Così accanto alla Fin – Federazione italiana nuoto ecco Fenalc – Federazione nazionale liberi circoli e Endas – Ente nazionale democratico di azione sociale, ed entrambe si dedicano anche al turismo, alla cultura, all’ambiente. Né mancano esperienze d’altro tipo, come l’Adico – Associazione difesa consumatori e Fiaba – Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche. Insomma, di tutto un po’. Con un’altra costante significativa: il cuore di molte, se non tutte le aderenti, batte a destra. Guai però a parlare di una nuova corrente all’interno del non profit, magari in alternativa al Forum del terzo settore. «Siamo per fare qualcosa a favore e non contro», precisa Barbaro, «intanto ci uniamo, poi siamo disposti a confrontarci con tutti gli attori. E il Forum è il primo interlocutore al quale presenteremo le nostre istanze. Non è escluso che in un secondo momento il Coordinamento vi aderisca. Vedremo».
Quanto agli obiettivi del Coordinamento, sono sostanzialmente due (più uno, diciamo di servizio: offrire consulenze anche legali alle strutture associate). Il primo è l’approvazione di un Testo unico sul terzo settore e la stabilizzazione del 5 per mille, esigenze del resto sentite da tutti. «Essendo un parlamentare impegnato quotidianamente nelle problematiche del non profit, cercherò di trasferire questi temi all’interno della commissione Cultura e a tutti i colleghi. C’è anche la disponibilità del presidente della Camera».
L’altro grande obiettivo è la messa in rete di tutte le associazioni, anche con un occhio alla trasparenza: «Se riuscissimo a far emergere in maniera chiara le situazioni improprie sarebbe una vittoria per tutti, si eliminerebbero pregiudizi e preconcetti», aggiunge il dirigente dell’Asi. Che aggiunge: «Su questo vorrei andarci con i piedi di piombo; quando si alza il coperchio si sa quello che c’è dentro ma non quello che esce. Si può recare danno a quelli che operano bene». Un argomento, come ognun vede, delicatissimo. «Non è un tema da affrontare con l’accetta», conclude Barbaro. Che non vuole lanciarsi in stime ma che evidentemente è persuaso che il gioco valga la candela. Ovvero che vi sia una parte significativa di non profit che in qualche modo “ci marcia”?

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