Formigoni visita esule cilena a Niguarda

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha fatto visita oggi, all’Unità spinale dell’ospedale Niguarda di Milano, a Marcela Rodriguez Valdivieso, esule cilena, affetta da paraplegia spastica, accolta con il marito in Lombardia e in cura in un reparto specializzato. Il presidente lombardo era accompagnato nella visita da autorità cilene (l’ambasciatore Barbarani, il console Brantes, il vicario espiscopale di Santiago, monsignore Baeza), dal segretario della Uil lombarda, Walter Galbusera e da altri rappresentanti italiani dei soggetti che hanno collaborato all’iniziativa umanitaria. Marcela Rodriguez, 48 anni, è affetta da paraplegia con lesione midollare in seguito a un colpo d’arma da fuoco. Faceva parte del Movimento de Action Popular Unitaria (Mapu, detto anche movimento lautarista dal nome di Lautar, giovane indigeno cileno che aveva lottato contro i conquistatori spagnoli), che lottava contro la dittatura militare di Augusto Pinochet. Partecipa alla lotta contro il regime di Pinochet fino al ’90. Viene arrestata il 14 novembre del ’90, pochi mesi dopo la caduta del regime, in seguito ad un’azione per la liberazione di un prigioniero politico, quella in cui rimane ferita. Viene poi condannata nove anni dopo da un tribunale militare, a vent’anni e due giorni di reclusione per associazione terroristica e oltraggio a un carabiniere. Le strutture sanitarie cilene non sono state in grado di curarla adeguatamente. E’ fallito anche un intervento chirurgico. La legislazione cilena le consente l’estradizione all’estero per le cure se un Paese accetta di accoglierla come rifugiata umanitaria. Il primo paese interpellato è la Norvegia, che rifiuta, così come il Belgio e Cuba. Si pensa all’Italia, attraverso il presidente della Lombardia (il Cile e’ stato meta di missioni istituzionali della Regione).