Politica

Formigoni: Roma litiga e io lavoro

Parla il governatore lombardo: inquinamento, devolution, sanità, volontariato, guerra. ecco le idee e i progetti del più attivo tra i presidenti di regione.

di Ettore Colombo

L?avevamo iscritto d?ufficio nel Movimento italiano anti auto per la sua decisione nel prendere provvedimenti decisi a tutela della salute dei cittadini lombardi, incurante delle critiche di Albertini e delle lobby dei commercianti. Diamo il giornale a Roberto Formigoni, il suo nome è in copertina accanto a quello di Beppe Grillo. Non si spaventa. Anzi, l?indomani andrà giù anche più duro. Il suo ?richiamo forte? ai produttori d?auto conquista le prime pagine, l?annuncio è dirompente. Le case automobilistiche, dice, «si mettano a correre: dal 2005 in Lombardia saranno immatricolati solo veicoli a motore ibrido, dal 2008 a idrogeno. Può essere un?occasione per l?industria. Agnelli si muova». Chissà i salti di gioia, a udire tali parole, al Lingotto, che a Torino vuol dire Fiat. A Milano, invece, Pirellone vuol dire una cosa sola, Regione Lombardia. Una Regione-Stato, nella visione di Formigoni, uomo politico che al federalismo ci crede al punto che ne parla e lo applica. Cose dell?altro mondo. Il presidente la sua visione del mondo se la fa, da un lato dall?ultimo piano del Pirellone e, dall?altro, girandolo, il mondo. E in Italia, dopo Berlusconi, a chi la leadership del Polo? Chissà, magari toccherà a lui… Vita: Presidente, Legambiente ha applaudito all?imposizione delle targhe alterne, i cittadini sembrano capire, non si ribellano. Il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, invece, sembra capire molto meno… Roberto Formigoni: Siamo stati gli unici, in Italia, a emettere un?ordinanza prevista dall?Ue, già nel 1999, e ne andiamo fieri. I lombardi sono disposti a qualche sacrificio pur di avere in cambio aria e ambiente più puliti, più sani. Oltre a noi, non ci sono più di altre quattro o cinque regioni in tutt?Europa ad aver preso iniziative simili, senza dire che questa è la regione più avanzata e più industrializzata d?Italia. Una regione fatta di abitanti intelligenti e che sanno assumere comportamenti virtuosi, come rispettare le targhe alterne, o lasciare a casa la macchina per andare in ufficio anche quando potrebbero usarla. Qualcuno pensava a un popolo lombardo indisciplinato, strafottente, compreso qualche rappresentante delle istituzioni. Istituzioni che dovrebbero puntare, in momenti difficili come questi, al massimo di unità e compattezza, davanti ai cittadini, per dare il buon esempio. E invece… Ma non mi faccia fare polemiche. Semplicemente, io ho avuto ragione, altri torto. Tragga lei le conclusioni. Le mie sono che, dopo aver monitorato la soluzione delle targhe alterne, proporrò a tutti i lombardi un vero e proprio patto per la mobilità e la qualità dell?ambiente, patto che deve prevedere misure strutturali e infrastrutturali per affrontare il problema del traffico e dello smog e soluzioni che aiutino la qualità della vita, come auto meno inquinanti. Avanzeremo anche soluzioni innovative per entrare in città, come le auto collettive, e introdurremo gli orari ?intelligenti? per i cittadini. Tutti dovremo riorganizzarci la vita. Vita: Prepotentemente federalisti. La Lombardia fa da sé e finisce a fare per tre. Traffico, sanità, scuola: è la devolution? Formigoni: Restando un?unica nazione, stiamo realizzando uno Stato più flessibile, che si articola e instaura una competizione virtuosa tra le varie parti del Paese, ma che deve sapere anche aiutare chi è in ritardo. In Lombardia lavoriamo cercando di dare segnali di buon governo e innovazione: abbiamo affrontato per prima cosa la riforma del sistema sanità, poi i buoni scuola. Oggi lavoriamo su un sistema innovativo sia di tassazione che di defiscalizzazione, per esempio per le associazioni e gli enti non profit e il volontariato, evitando di far pagare le uniche due tasse di competenza regionale, l?Irap e la quota di nostra competenza sulle tasse automobilistiche. Vita: Ma sulla Sanità, dal mondo del non profit non vi arrivano solo consensi… Formigoni: C?è chi obietta, ma sono vecchie obiezioni di tipo ideologico. Noi abbiamo introdotto il principio della concorrenza e della qualità in un settore come la Sanità, dove al cittadino non interessa sapere se chi lo cura è una struttura pubblica o privata, ma essere curato bene, gratuitamente e subito, se ne ha bisogno. È su questo che ho vinto le elezioni. Pensi che il 46% degli iscritti alla Cgil ha giudicato positiva la riforma ?alla lombarda?. Vita: A proposito: c?è feeling con Cofferati, che invece con Roma non dialoga… Formigoni: Proprio con i sindacati abbiamo lanciato un Patto per lo sviluppo foriero di grandi sviluppi futuri. Prevede semplificazioni normative e una negoziazione stabile con i sindacati. Abbiamo lavorato bene insieme. Vita: Una Regione Lombardia, dunque, all?avanguardia, ma non solo in Italia. Si è anche fatta dell?ironia sulla sua ?politica estera?, presidente. Ce ne vuole parlare? Formigoni: La Lombardia ha le dimensioni di uno Stato più grande di molti Stati membri dell?Onu e ha l?esigenza di proiettarsi all?estero, in Europa e non solo. Il mondo è fatto di relazioni, commerci, scambi. Io porto in giro il ?sistema Lombardia?, che vuol dire politica e commercio, banche e imprenditori, ong, volontari e cittadini, imprese private e lavoratori. Sottoscriviamo contratti, facciamo cooperazione decentrata. Sono da poco reduce da Cuba, dove la Lombardia è impegnata a ricostruire il centro dell?Avana vecchia, ferrovie, case popolari. Ma lì la strada l?ha aperta il Papa. Vita: Ecco, il Papa. E la politica, interna e internazionale. La Lombardia è intervenuta in Afghanistan e ha rotto l?embargo con l?Iraq. Cosa ne pensa della guerra e del suo possibile, futuro allargamento? Formigoni: In Afghanistan stiamo sovvenzionando tre progetti di tre importanti ong, Coopi, Cesvi ed Emergency, mentre in Iraq l?anno scorso abbiamo rotto l?embargo volando a Baghdad con una missione ufficiale che, per la prima volta, ha violato il cordone imposto dagli Usa, ma con il pieno accordo dell?Onu, della Commissione Europea e del governo. La lotta al terrorismo condotta dagli Usa ha il mio pieno appoggio, ma ora, dopo la sconfitta dei talebani, deve avvenire senza più azioni di guerra, ma con azioni mirate volte alla cattura dei terroristi responsabili degli attentati dell?11 settembre. Vita: I suoi accenti suonano diversi da quelli di molti, dentro la maggioranza. Non è che poi qualcuno s?innervosisce e le fa la guerra, nella Casa delle Libertà? Formigoni: Vede, io credo di aver aperto la strada alla vittoria del centrodestra: quando sul piano nazionale eravamo all?opposizione, abbiamo vinto le elezioni, qui in Lombardia, e fatto vedere ai cittadini cosa vuol dire coniugare i principi di libertà e sussidarietà in settori vitali come sanità, scuola, ambiente. Oggi Sirchia, Moratti e Matteoli fanno lo stesso. Bossi, poi, ha saputo condire la sua proverbiale irruenza con la virtù della moderazione. Poi, certo, a Roma c?è chi crede di essere ancora in campagna elettorale, campagna permanente, ed è malato d?intolleranza e litigiosità. Noi, in Lombardia, abbiamo scelto la strada del dialogo, ad esempio con le parti sociali. Credo stia dando i suoi frutti.


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