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Formigoni a Bossi: ma la devoluzione dov’è?
Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, intervistato dal ''Corriere della sera", risponde al leader del Carroccio
di Paolo Manzo
”E’ ormai un anno e mezzo che Bossi è ministro, ma di devoluzione ancora non si vede neppure l’ombra”. E’ quanto afferma il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, intervistato dal ”Corriere della sera”.
”Se le riforme tarderanno -aggiunge- di certo non staremo zitti”. ”Il motore del cambiamento -dice Formigoni-doveva essere il ministero delle Riforme, insieme con quello dell’economia.
Dato che il cambiamento mi pare in frenata, io spero che Bossi, nelle sue pedalate con il ministro Giulio Tremonti, abbia almeno affrontato il tema delle risorse. Ci sono materie che sono diventate competenza delle regioni, per le quali i fondi continuano a essere gestiti a Roma”.
E il presidente della giunta lombarda ricorda se le risorse fossero trasferite alle regioni, si tratterebbe di adeguamento ”alla modifica costituzionale che già esiste”. ”Chiediamo da anni -precisa- la piena titolarità su sanità, istruzione e polizia locale, incluso il federalismo fiscale”.
E’ una reazione, quella di Formigoni, alle dichiarazioni del ministro delle Riforme Umberto Bossi. Sabato il leader del Carroccio, a proposito del piano sanitario regionale, aveva detto: ”se in Lombardia fossero decise le chiusure di piccoli ospedali noi dovremmo valutare bene il da farsi”.
In proposito, il governatore lombardo spiega che verranno chiusi ”quei posti letto che sono in eccesso” e che verranno sostituiti ”con posti per malati cronici e lungodegenti. E questo non per tagliare i costi, ma per rispondere alle esigenze reali della regione e alle caratteristiche della sua popolazione”.
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