Volontariato

Formazione professionele: le Acli chiedono Conferenza

Da domani a Padova gli Stati generali dell'Enaip

di Redazione

In Sardegna si è arrivati allo sciopero della fame di 6 operatori. Conclusosi fortunatamente da pochi giorni con un accordo tra le parti. Il motivo: la decisione della Regione di sospendere il finanziamento dei corsi triennali di formazione professionale per l’assolvimento dell’obbligo scolastico. In Toscana, Campania e Marche i corsi sono da tempo praticamente spariti dall’offerta formativa. Abruzzo, Umbria e Puglia sembrano muoversi sulla stessa strada. Molti centri chiudono, i dipendenti perdono il lavoro, i giovani e le famiglie il diritto a quella che finora si è rivelata «la cura più efficace contro l’insuccesso e la dispersione scolastica», oltre che una delle opportunità più valide di inserimento lavorativo.

Di tutto ciò si parlerà domani a Padova nel corso degli Stati generali della formazione professionale aclista, organizzati dall’Enaip, l’ente storico di formazione professionale delle Acli, nell’ambito della VI Assemblea nazionale delle imprese e dei servizi delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. Interverranno, tra gli altri, gli assessori competenti per la formazione di diverse Regioni: Silvia Costa per il Lazio, Elena Donazzan per il Veneto, Santi Formica per la Sicilia, Giovanna Pentenero per il Piemonte, Lorenzo Dellai per la provincia autonoma di Trento, di cui è presidente. Per il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ci sarà il direttore generale per le politiche di orientamento e formazione Vera Marincioni. Per il Ministero della Pubblica istruzione il direttore generale dell’Ufficio studi e ricerca Fiorella Farinelli.

Le Acli, che hanno fatto da oltre 60 anni della formazione professionale una delle ragioni fondamentali della propria presenza nella società italiana, denunciano «una situazione per più aspetti insostenibile», «disomogenea e frantumata per il mancato coordinamento tra Governo, Ministeri competenti e Regioni», e chiedono pertanto con urgenza la convocazione da parte delle Istituzioni coinvolte di una Conferenza nazionale sul tema della formazione professionale. Lo faranno pubblicamente a partire da domani, dall’incontro di Padova, e porteranno poi avanti la proposta nelle sedi e negli appuntamenti istituzionali. Potendo contare su una prima risposta positiva del ministro del Lavoro Cesare Damiano, anticipata venerdì scorso a Verona nel corso della tradizionale fiera “Job &Orienta”.

«La formazione professionale – spiega Vincenzo Menna, presidente dell’Enaip – vive uno stato di abbandono da oltre 10 anni. Non si è riusciti a creare un vero sistema unitario di offerta formativa complementare, eppure diversificata da quella scolastica. L’impiego delle risorse pubbliche è sfuggito ad ogni programmazione, orientandosi in centinaia di differenti progetti regionali, a volte incapaci di costruire sistemi territoriali efficaci. La situazione è oggi persino aggravata dall’applicazione dell’obbligo d’istruzione fino ai 16 anni, laddove non si è resa praticabile nei fatti la formazione professionale quale una delle opzioni possibili del biennio. Il rischio è che la moltiplicazione dei modelli regionali aumenti la distanze e le disparità territoriali».

«Per questi motivi – aggiunge il presidente delle Acli Andrea Olivero – riteniamo particolarmente urgente la convocazione da parte del Governo e delle Regioni, con il coinvolgimento di tutte le agenzie educative, di una Conferenza Nazionale sulla Formazione Professionale, affinché emergano quelle scelte capaci di salvaguardare un patrimonio educativo e formativo enorme e soprattutto di garantire e sviluppare i diritti formativi dei giovani e non solo; accendendo opportunamente su questi temi un dibattito politico, culturale e anche mediatico che in questi anni è colpevolmente mancato».


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