Volontariato

Formazione permanente: a Roma il centro più grande

Palazzo Englefield sarà il cuore pulsante del più grande centro italiano di formazione permanente

di Redazione

«Palazzo Englefield, da noi completamente rinnovato e restaurato, diventerà a livello nazionale un luogo strategico per la cultura, un laboratorio di partecipazione e di soddisfazione per attività non solo formative ma anche di ricerca e sperimentazione» lo ha affermanto Francesco Florenzano, presidente di Upter, illustrando oggi il nuovo progetto culturale popolare di cui è cuore pulsante Palazzo Englefield, nel centro di Roma. «L?Upter – ha proseguito Florenzano – è una realtà competitiva non solo sul piano della formazione permanente ma anche in termini economici. Basti pensare che i nostri corsi, della durata standard di 50 ore spalmati su 12 mesi, hanno un costo medio di 200 euro. Delle tantissime sedi presenti sull?intero territorio Palazzo Englefield vuole essere il fulcro promotore di iniziative e cultura».

«In tutta Europa ? ha sottolineato Florenzano – è la formazione permanente la chiave dello sviluppo, in termini economici, in quanto continuo aggiornamento delle professionalità nel percorso lavorativo, e in termini sociali in quanto strada maestra dell?integrazione. Nel desolante panorama della scuola e della formazione italiana – ha concluso Florenzano – lo spazio riservato ai cittadini che intendono ?apprendere con piacere? è ancora sottovalutato dal governo e dalle regioni ma non lo è dai cittadini che, attraverso le Università popolari e le associazioni, si sono auto-organizzati per realizzarsi e meglio competere anche a livello internazionale».

Palazzo Englefield è disposto su quattro piani e dispone di 30 aule, 8 spazi espositivi, una sala conferenze, una sala convegni da 250 posti. Al suo interno trovano sede: l’Unieda – Unione Italiana Educazione degli Adulti, la casa editrice Edup con il suo punto vendita e l’Upter, l’Università Popolare di Roma.

La formazione in Italia vale 15 miliardi di euro (circa 30.000 miliardi di lire): è questa la cifra di spesa al 2002 della formazione in Italia. La formazione in oggetto è quella professionale per i disoccupati e quella continua per i lavoratori e quella permanente per il resto della popolazione. 15 miliardi di euro significano l?1,2% del Pil nazionale da aggiungere al 4,58% della istruzione (scuola e Università).
Il 60,3% delle risorse proviene da fonti pubbliche (dati sempre del 2002), il resto dalle imprese e dai singoli cittadini. L?ultimo dato della partecipazione ai corsi di formazione vede l?Italia al sedicesimo posto tra i 27 paesi europei con il 6,2% di partecipanti nella classe di età tra i 25 ai 64 anni. Per contro l?Europa dei 27 rileva una media del 10,8%. L?obiettivo comune per il 2010 è del 12,5%. I finanziamenti dell?Europa sono erogati attraverso il Fse (Fondo Sociale Europeo).

Formazione Permanente
La politica di promozione dell’apprendimento per tutto il corso della vita (il Lifelong learning) si basa sulla consapevolezza delle istituzioni che tra i loro compiti vi è anche quello di facilitare l’esercizio del diritto di tutti i cittadini di ogni età, ceto sociale o condizione professionale, di formarsi, apprendere e crescere, sia umanamente che professionalmente, per l’intero arco della vita. La formazione permanente, infatti, non è intesa solo come apprendimento a fini occupazionali, ma anche personali, civici e sociali, collegandosi ad altri obiettivi fondamentali, quali quelli dell’occupabilità, dell’adattabilità e dalla cittadinanza attiva.
Nell’attuazione delle linee guida tracciate a livello europeo, anche l’Italia si sta movendo verso la creazione di un sistema di formazione permanente e, in particolare, verso il rafforzamento del sistema di offerta formativa rivolta alla popolazione adulta. A questo obiettivo rispondono, per esempio, gli interventi rivolti a favorire la crescita della formazione continua dei lavoratori, la disciplina dei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, le iniziative in materia di Educazione permanente degli adulti, di tipo formale e non formale.

Formazione Continua
Oltre alle attività di formazione cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo (in particola si parla di quella professionale), esiste un sistema nazionale di formazione continua regolato dalla Legge n. 236 del 19 luglio 1993. È anche possibile, da parte delle imprese, finanziare percorsi di formazione individuale per singoli dipendenti (Circolari 37/98, 139/98 e 51/99). A partire dal 1999 è stata anche introdotta la sperimentazione dei voucher formativi. Tali dispositivi sono finalizzati ad ampliare competenze e conoscenze a livello individuale anche non coincidenti con necessità aziendali. L’art.118 della L. 388/2000 (come modificato dall’art. 48 della legge n. 289 del 27 dicembre 2002), ha previsto l’istituzione di Fondi paritetici interprofessionali nazionali, costituiti attraverso accordi interconfederali, stipulati tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale, allo scopo di favorire lo sviluppo della formazione professionale continua.
Il ministero del Lavoro in collaborazione con l’Isfol ha dedicato alla Formazione continua un portale, www.eformazionecontinua.it , all’interno del quale è possibile trovare informazioni e documentazione relativa alla Legge 236/93, ai Fondi Paritetici Interprofessionali, al Dialogo sociale, alle Ricerche sulla formazione continua e al Fse.


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