Non profit

Formazione, cioè far forti i deboli

È uno degli aspetti più innovativi del Terzo settore: le cooperative sociali che aiutano a tornare sul mercato chi ne è stato espulso

di Daniele Scaglione

L?unica cosa certa della ricerca sui neutrini è che serve a me per fare un lavoro divertente e abbastanza ben pagato». Queste parole di Bruno Pontecorvo, uno dei ?ragazzi di via Panisperna?, potrebbero forse essere parafrasate da tanti formatori che piazzano sul mercato attività di ogni genere, senza poter sempre dimostrare l?efficacia della loro azione. Ma nel Terzo settore, in realtà, la formazione sta assumendo sempre più un ruolo strategico ben definito. Ciò è avvenuto certo per necessità: il motto che piace tanto ai grandi manager, secondo cui «le persone sono la principale risorsa della nostra azienda», in organizzazioni come le cooperative sociali è prima di tutto una constatazione, soprattutto in considerazione della scarsità di risorse alternative. Anche la virtù gioca però la sua parte: il buon investimento in formazione nel non profit è conseguenza di almeno due valori fondamentali. Innanzitutto il riconoscimento della centralità della persona, che nell?imprenditoria sociale è concretizzato solitamente in modo molto più efficace che altrove. Ai ?lavoratori sociali? di ogni livello viene spesso offerta la possibilità di percorsi di crescita professionale, in cui la formazione ha un ruolo determinante. L?altro grande impulso alla formazione deriva dalla scelta, ampiamente diffusa nelle imprese non profit, di darsi una gestione democratica. Attivare processi decisionali efficaci e inclusivi, condividere le informazioni, saper leggere un bilancio, delegare, favorire il rinnovo delle cariche, sono competenze vitali per i soci di un?organizzazione che vuol davvero, e non solo a parole, essere a partecipazione democratica. E sono competenze che si possono anche imparare, magari attraverso corsi di formazione alla leadership un po? anomali, dove si insegna a favorire la condivisione del potere con altri, anziché trasmettere i trucchi e le mosse per accrescere o per consolidare il proprio. Ma uno degli aspetti più innovativi della formazione nel mondo del non profit consiste nell?azione delle cooperative sociali di tipo b, dove vengono impiegate persone definite ?svantaggiate? in quanto, per problemi sanitari o sociali, si sono trovate espulse dal mercato del lavoro e hanno notevoli difficoltà a rientrarvi. In termini un po? semplificati, queste cooperative assumono persone incapaci di lavorare, le aiutano a superare le loro difficoltà e, quando finalmente diventano produttive come gli altri lavoratori, le aiutano a cercarsi un impiego altrove. Una cosa da pazzi, dal punto di vista di un ?normale? imprenditore. Una dimostrazione concreta delle proprie capacità educative su cui mettere la firma, per ogni formatore professionista. 3 Libri Chi ha spostato il mio formaggio?, di Spencer Johnson, (Sperling & Kupfer): la paura di cambiare, ci impedisce di imparare. Imparare ad imparare di Luca Amovilli, (ed. Patron). L?apprendimento è un?arte. Fisica per poeti di Robert H. March (Dedalo, Bari). Imparare a dubitare: fondamentale per capire.


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