Non profit
Forlì, Coop Adriatica ha redistribuito 26 quintali di alimenti
Con il progetto "Brutti ma buoni", aiuti alla Mensa dei Poveri San Francesco, all'associazione Paolo Babini e alla Comunità Papa Giovanni XXIII
Bilancio più che positivo a Forlì per il progetto “Brutti ma buoni” di Coop Adriatica, grazie al quale frutta, verdura, carne, latticini e generi vari rimasti invenduti all’interno dei punti vendita – ma perfettamente integri e buoni – vengono distribuiti ad associazioni di volontariato e cooperative di solidarietà.
Donazioni per oltre ventisei quintali di alimenti, per una media di trenta pasti al giorno e un valore di circa 13.500 euro, a beneficio di più di trecento persone in difficoltà, tra cui bambini, donne, immigrati e malati. Questi i risultati dell’iniziativa da dicembre 2008 fino allo scorso luglio. A beneficiare delle donazioni sono state la Mensa dei Poveri San Francesco, l’associazione Paolo Babini e la comunità Papa Giovanni XXIII.
Il recupero dei prodotti viene effettuato dai lavoratori della Cooperativa di consumatori con il supporto dei soci volontari che, grazie alla conoscenza del territorio, intervengono nella ricerca, selezione e verifica delle organizzazioni che assistono le persone in stato di bisogno.
La raccolta invece viene fatta dai lavoratori che ogni mattina preparano le merci, le controllano secondo rigorose procedure indicate dalle Aziende sanitarie locali e, prima di mezzogiorno, le consegnano alle associazioni di volontariato.
Coop Adriatica ha iniziato a sperimentare “Brutti ma buoni” nel 2003 in collaborazione con l’Università di Bologna. Attualmente, il progetto è attivo in 57 punti vendita, di cui dieci in Romagna: oltre ai due negozi di Forlì, anche i supermercati Faenza il Borgo, Ravenna Teodora e Ravenna Faentina, e gli ipercoop di Lugo, Lungo Savio di Cesena, Esp di Ravenna, Leonardo di Imola e I Malatesta di Rimini.
Complessivamente nel 2008 è stato possibile recuperare circa 730 tonnellate di alimenti a beneficio di 97 associazioni, che hanno così potuto risparmiare quasi 3 milioni di euro e reinvestire in interventi di miglioria delle strutture e interventi sulla qualità della vita delle persone assistite.
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