Sostenibilità

Foreste, Greenpeace convice Coop a non vendere prodotti derivati

Esultano gli ambientalisti della balena: Coop escluderà dagli scaffali tutti quei prodotti che derivino da abbattimento dei boschi

di Giampaolo Cerri

“Un importante passo avanti per la salvaguardia delle foreste del mondo, ed un significativo segnale di responsabilita’ da parte di un importate soggetto economico italiano”. Cosi’ Greenpeace commenta la decisione da parte di Coop, di impegnarsi a certificare l’esclusione dai propri prodotti a marchio prodotti contenenti materie prime provenienti dalla distruzione delle foreste. Greenpeace ha lanciato la campagna foreste in Italia lo scorso 16 febbraio, abbordando nel porto di Livorno la nave norvegese “Star Harmonia” carica di cellulose provenienti dalla distruzione delle foreste pluviali temperate del Canada. Da allora si e’ rivolta alle aziende affinche’, nel rifornimento di materie prime, adottino da subito politiche di rispetto delle foreste primarie. Su sollecitazione di Greenpeace, Coop Italia si e’ impegnata a certificare l’esclusione dai prodotti a marchio Coop di cellulosa che contribuisce alla distruzione di foreste primarie ad alto valore di conservazione, come la Great Bear Rainforest in Canada, e in generale di cellulosa proveniente da pratiche distruttive. Inoltre l’importante la coop si è impegnata a sensibilizzare i propri fornitori su questo problema affinché estendano questo divieto sui prodotti a loro marchio e a promuovere soluzioni alternative, quali l’incremento di carta riciclata con tecnologie pulite. Coop dovrebbe inoltre adottare il sistema di certificazione FSC per prodotti in legno e in cellulosa. Secondo Greenpeace “si tratta di un importante passo, che dimostra come sia possibile anche per chi opera nel mercato, unire valori etici, salvaguardia ambientale e affari, venendo incontro alla richiesta sempre più forte, da parte dei consumatori, di prodotti che non danneggiano l’ecosistema. Ora l’associazione ambientalista chiede alle cartiere italiane, ai produttori ed ai distributori di impegnarsi a non acquistare cellulosa proveniente dalla distruzione delle foreste originarie. Una delle aree di produzione di cellulosa è la Columbia Britannica, che ospita l’ultima grande foresta pluviale temperata. Molta di questa cellulosa estratta da alberi millenari finisce in fazzolettini, carta igienica, tovaglioli usa-e-getta. L’Italia è il quarto importatore mondiale di cellulosa dalla Columbia Britannica, con importazioni annue pari a un valore che supera i 190 milioni di dollari. Le scelte del mercato e dei consumatori italiani possono influire con forza nel processo di trattative attualmente in corso, ed aiutare a spingere verso una soluzione positiva di un conflitto ambientale che dura ormai da decenni. Domani Greenpeace sarà presente in diversi supermercati italiani, con iniziative volte ad informare i consumatori sui prodotti che possono provenire dalla distruzione di preziose foreste ancestrali. L’iniziativa fa seguito ad una serie di operazioni condotte da Greenpeace in queste settimane, comprendenti il blocco in tutta Europa di navi cariche di prodotti forestali estratti con pratiche distruttive, iniziate proprio con l’abbordaggio della nave Star Harmonia lo scorso 16 febbraio a Livorno.


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