Volontariato
Fondo sociale: scontro aperto tra governo e regioni
Il governo, durante la Conferenza Unificata di oggi, ha confermato che non sara' coperta la seconda tranche del fondo, che ammonta a oltre 500 milioni di euro
E’ scontro aperta fra il Governo, le Regioni e gli Enti locali sul fondo nazionale per le politiche sociali per il 2005. Il governo, durante la Conferenza Unificata di oggi al ministero degli Affari regionali, ha confermato che non sara’ coperta la seconda tranche del fondo, che ammonta a oltre 500 milioni di euro.
”Dovrete spiegare al Paese il dimezzamento di questo fondo” avrebbe detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani rivolgendosi al viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas. E’ probabile che questa decisione del governo, arrivata dopo un lungo tira e molla, condizioni ora l’atteggiamento degli Enti locali all’interno della Conferenza Stato-Regioni.
Che la vicenda stesse volgendo al peggio era già nell’aria: l?incontro di ieri sera con Tremonti è stato infatti infruttuoso. Pur riconoscendo il dovuto, e cioè l?altra metà del fondo nazionale sociale 2005, pari a 504 milioni di euro, il ministero dell?Economia non sa ancora dove trovare le risorse. Quindi ennesima delusione e vanificate le speranze di una soluzione immediata. La Conferenza Unificata di oggi doveva dare risposte più concrete.
“Il governo e il presidente del Consiglio in persona si erano impegnati a darci oggi una risposta sul trasferimento del 50% del fondo nazionale per le politiche sociali ma, al contrario, registriamo solo un teatrino di ipotesi e nessuna certezza”. Così Vasco Errani, presidente della Conferenza dele Regioni, ha parlato al termine dell’incontro con il ministro dell’Economia. “E’ ora di farla finita e di dare risposte concrete agli impegni assunti anche perche’ il tempo e’ veramente scaduto”. Per Errani, “c’e’ stato detto che non ci sono le coperture e noi insistiamo: siamo pronti ad aprire un tavolo di lavoro per vedere di trovare queste coperture”.
”La situazione – ha osservato – e’ grave. Abbiamo ottenuto dal governo l’attenzione ad affrontare la questione del 2006 ma io non discuto piu’ di ipotesi. Il governo deve costituire un tavolo nelle prossime ore, il governo deve avanzare proposte sulle quali diremo la nostra”.
Le Regioni continueranno ad insistere perché ?si tratta di un diritto dei cittadini”. All?incontro erano presenti in serata oltre a Tremonti, anche il ministro La Loggia e il sottosegretario Vegas.
Per quanto riguarda altre questioni ritenute prioritarie per Regioni ed enti locali, Errani ha spiegato che sono stati riproposti, nel corso dell’incontro, temi sostanziali: cambiare il Patto di stabilita’ ”perche’ recessivo”, liberare dal Patto i fondi comunitari e gli interventi per le calamita’ naturali, cosi’ come i tassi di interessi per i mutui. ”Diversamente – ha osservato Errani – ci si troverebbe di fronte ad un corto circuito?.
E? stato posto nuovamente il problema delle risorse per la sanita’: l’anno scorso c’erano 90 miliardi di euro a disposizione e quest’anno pure. E? vero anche che sulla carta ci sono 2+1 miliardi aggiuntivi ma il loro percorso applicativo non è molto chiaro. Mentre è chiarissiono che mancano 4,5 miliardi per il rinnovo dei contratti e che il Dpef aveva individuato il totale della spesa sanitaria per il 2005 in 95,6 miliardi di euro: ?in ogni caso vogliamo sapere quei tre miliardi come verranno utilizzati?.
Inoltre, le Regioni hanno fatto l’accordo sul decreto legislativo 56 del 2000. Dal 2002 le Regioni sono creditrici di 12,7 miliardi di euro: ?Vogliamo sapere quando queste risposte arriveranno?, afferma sempre Errani. ?Sono queste le domande fondamentali a cui speriamo il governo, giovedi’ prossimo, ci deve dare risposte”. Ma soprattutto il presidente della Conferenza delle Regioni ha chiesto un nuovo dialogo: ”sono abituato a ragionare sui fatti concreti le cose virtuali rimangono tali, abbiamo bisogno di impegni certi. Da troppo tempo siamo di fronte a impegni che poi non vengono rispettati”.
Errani inoltre sottolinea: ”Siamo istituzioni, siamo prontissimi a lavorare giorno e notte per trovare soluzioni utili ai cittadini. Diversamente, ciascuno si deve assumere la responsabilita’ delle scelte che fa. Se ci trovassimo di fronte alla conferma del taglio del 50% del fondo sociale per il 2005 e 2006, e’ giusto che i cittadini sappiano chi ha fatto quelle scelte. Se il governo apre un tavolo discuteremo di tutte le ipotesi che il governo vorra’ proporre. Abbiamo bisogno di certezze. Senza, non commento non certezze. Stiamo fuori dal teatrino delle ipotesi: e’ tempo di dare risposte concrete, il tempo e’ arrivato alla fine. Non condividiamo ne’ l’impianto della Finanziaria ne’ i tagli previsti, non sono sostenibili”.
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