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Fondo per la Repubblica Digitale: al via 53 nuovi progetti

Assegnati 22,2 milioni di euro per gli ultimi due bandi del Fondo Repubblica Digitale, dedicati ai lavoratori a forte rischio di sostituibilità in conseguenza dell'avvento della Ai. Nel 2024 verranno formate gratuitamente 8.500 persone. Il sottosegretario Alessio Butti: «Confermato il finanziamento del Fondo per altri 70 milioni di credito di imposta»

di Redazione

Il Fondo per  la Repubblica Digitale ha selezionato 53 nuovi progetti, che nel 2024 permetteranno a oltre 8.500 disoccupati e lavoratori a forte rischio di sostituibilità di partecipare gratuitamente a corsi sulle competenze digitali, che miglioreranno le loro opportunità professionali o di trovare lavoro. Nel complesso, sono stati assegnati circa 22,2 milioni di euro.

“Prospettive” e “In Progresso” sono i due bandi i cui esiti sono stati resi noti oggi: bandi dedicati a disoccupati e lavoratori con mansioni a forte rischio di sostituibilità a causa dell’automazione e dell’innovazione tecnologica. Dei 53 progetti selezionati, 41 sono stati selezionati per il bando “Prospettive” (per un totale di 18,6 milioni assegnati) e 12 per il bando “In Progresso” (con 3,6 milioni di euro). Per “In Progresso” i progetti si rivolgono ad uno specifico territorio, mentre per “Prospettive” una è l’iniziativa di carattere nazionale, mentre 16 si rivolgono al Nord-Centro e 24 all’area Sud-Isole. I 53 progetti saranno avviati nel corso del prossimo anno. Qui l’elenco dei progetti selezionati.

«Il Fondo per la Repubblica Digitale è sulla giusta strada per centrare l’obiettivo di formare migliaia di persone come disoccupati e lavoratori con mansioni a forte rischio di sostituibilità a causa dell’innovazione tecnologica, dando un contributo di rilievo al miglioramento delle competenze digitali del nostro Paese», ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti. «Sulla base dei risultati fino ad oggi raggiunti, sono felice di confermare che il Dipartimento per la Transizione Digitale ha ulteriormente sostenuto il Fondo con 70 milioni di euro di credito di imposta per il 2024, prevedendo l’attivazione di nuovi percorsi formativi. Si tratta di un impegno concreto per fare in modo che nessuno venga lasciato indietro nell’era dell’innovazione tecnologica e per assicurare a tutti l’opportunità di sviluppare competenze digitali essenziali».

Sono felice di confermare che il Dipartimento per la Transizione Digitale ha ulteriormente sostenuto il Fondo con 70 milioni di euro di credito di imposta per il 2024

Alessio Butti, sottosegretario di Stato

È Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale, a presentare i dati di questo primo anno di attività dell’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale: quattro bandi pubblicati, dedicati alle donne (18-50 anni), ai Neet (15-34), ai disoccupati e inattivi (34-50 anni), ai lavoratori a rischio di sostituzione a causa dell’innovazione tecnologica. «In totale sono state ricevute 456 proposte progettuali. I progetti selezionati e sostenuti sono 76. Sono stati assegnati in totale poco più di 35 milioni di euro per 13.390 beneficiari. Sono felice di rilevare che per il bando “Prospettive” verranno coinvolti diversi target fragili, come persone senza dimora, persone con disabilità, detenuti e migranti.  Per il bando “In Progresso” parteciperanno 112 aziende che coinvolgeranno 1.805 lavoratori. La trasformazione digitale deve riguardare tutta la popolazione».

In totale sono state ricevute 456 proposte progettuali. I progetti selezionati e sostenuti sono 76. Sono stati assegnati in totale poco più di 35 milioni di euro per 13.390 beneficiari

Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale

L’Italia è tra i Paesi con il più alto tasso di skill mismatch in Europa: lo skill-gap che ne deriva si traduce nell’incapacità di acquisire, entro i tempi della transizione tecnologica, le stesse abilità complesse che svolgerebbe un robot al nostro posto. Un recente studio dell’Università di Trento afferma che nei prossimi 15 anni la quota di lavoratori e lavoratrici ad alto rischio di rimpiazzo tecnologico si attesterà tra il 33% (7,12 milioni di persone) e il 18% (3,87 milioni), se si considerano rispettivamente le professioni automatizzabili o le singole mansioni. Nel nostro Paese le professioni ad alto rischio di automazione interessano diversi settori: trasporti e logistica, supporto d’ufficio e amministrativo, produzione, servizi e settore della vendita.

In questo contesto, il bando “Prospettive” è dedicato ad accompagnare lo sviluppo delle competenze digitali di donne e uomini ai margini del mercato del lavoro: disoccupate/i e inattive/i, di età compresa fra i 34 e i 50 anni, per offrire loro migliori opportunità e condizioni di inserimento e permanenza nel mondo del lavoro. “In progresso”, invece, è il bando dedicato alla crescita delle competenze digitali dei lavoratori con mansioni a forte rischio di sostituibilità a causa dell’automazione e dell’innovazione tecnologica, al fine di garantire migliori opportunità professionali.

Foto di Studio Republic su Unsplash


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