Silvio Berlusconi lo aveva promesso…
..al G8 dell’Aquila: «L’Italia verserà entro fine agosto i 130 milioni dovuti al Fondo globale contro Aids, tbc e malaria». Al primo settembre, tuttavia, fonti di Scooperation assicurano che alla direzione per la Cooperazione allo sviluppo non è giunta alcuna comunicazione di versamento così come a Ginevra, sede dell’agenzia Onu. Per Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, «si tratta di un’altra promessa non mantenuta che mette a dura prova la credibilità del nostro Paese. Comunque, noi continuiamo a fare pressioni». Nonostante sia stata promotrice del Fondo globale al G8 di Genova, l’Italia per De Ponte «adotta un atteggiamento discontinuo nei confronti di uno strumento che sta salvando milioni di vite». Inoltre, conclude, «questo andamento altalenante riduce l’efficacia dell’azione contro le pandemie. Per fermare il virus dell’Hiv-Aids occorrono cure continue: i malati non possono permettersi un anno di sospensione dei trattamenti». Bad news, anche se la speranza è che ciò che non è stato fatto ad agosto lo si faccia a settembre.
Pubblico o privato: una partnership…
…(im)praticabile? È questo il titolo, provocatorio non fosse per il punto di domanda finale, del convegno che si terrà a Roma il 6 ottobre sul passaggio dall’Aps (Aiuto pubblico allo sviluppo) all’As (Aiuto allo sviluppo). Obiettivo, integrare ruoli e competenze nella cooperazione internazionale valorizzando la sussidiarietà tra pubblico e privato. «Una necessità sia per la scarsità delle risorse pubbliche sia perché il privato nella cooperazione è in cima all’agenda in tutto il mondo», sostengono le ong di Link 2007, associazione che riunisce Avsi, Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Medici con l’Africa Cuamm, Gvc, Icu, Intersos e Lvia. La speranza di Link 2007 è di coinvolgere imprese e fondazioni nella responsabilità di garantire una distribuzione più equa e solidale delle risorse. In una parola, fare più cooperazione. Good news.
Ong vade retro…
…È sempre più dura la vita per le ong in Africa. Lo Zambia ha appena introdotto una legge più restrittiva. La legge mette a rischio l’indipendenza delle ong e renderà più difficili le loro attività. Una norma simile è stata approvata l’anno scorso in Etiopia. In Paesi come Eritrea, Sudan e Zimbabwe le ong sono da tempo ridotte al silenzio.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.