Mondo
Fondi post tusnami usati per caccia alle balene, è scandalo
La denuncia di Greenpeace
Il Giappone ha usato parte dei fondi destinati alla ricostruzione post tsunami per finanziare il proprio controverso programma annuale di caccia alle balene. La notizia, ripresa dalla Bbc, è stata diffusa da gruppi di ambientalisti, tra cui Greenpeace. «Le autorità giapponesi hanno utilizzato 2,3 miliardi di yen (30 milioni di dollari) per finanziare operazioni collegate alla caccia baleniera», ha denunciato Greenpeace. da Tokio è arrivata la replica: la caccia alla balena sostiene l’economia delle regioni costiere colpite dallo tsunami.
La migrazione dei cetacei, durante la quale si svolge la caccia, è cominciata questa settimana e porterà le balene a dirigersi verso le fredde acque dell’Antardide costeggiando le coste giapponesi. Nonostante il bando sulla caccia commerciale, il Giappone cattura circa 1000 balene l’anno nell’ambito di un «programma scientifico di ricerca», ma secondo i critici questa non sarebbe altro che una copertura per mascherare un’operazione commerciale: il Giappone in pratica darebbe la caccia ad animali a rischio estinzione unicamente per mangiarne le carni.
Quanto ai fondi post tsunami, una richiesta di finanziamento era arrivata al governo giaponese da parte dell’Agenzia nazionale di pesca con l’obiettivo di sostenere la ripresa economica delle comunità costiere colpite dallo tsunami e dal terremoto. Secondo l’Agenzia, molti villaggi della zona colpita dalla devastazione devono la loro sopravvivenza alla caccia alle balene.
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