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Fondi, la coperta è troppo corta

Bagarre dopo le dichiarazioni del sottosegretario Sestini che annuncia un travaso di risorse dal volontariato. Non si fanno attendere le repliche.

di Stefano Arduini

Si tinge di giallo il ?tira e molla? sul finanziamento del servizio civile nazionale. Sulla bilancia ballano 270 milioni di euro che dovranno consentire l?avviamento di 30mila giovani (uomini e donne under 28) a partire dal bando di primavera del 2005, il primo della nuova era aperta dalla sospensione della leva obbligatoria. Sulla questione il ministro competente, Carlo Giovanardi ha puntato forte: «Sono pronto a rimettere la delega, se non arrivano i fondi», aveva avvertito i suoi colleghi di governo fin da giugno dalle colonne di Vita (Il 22 giugno enti e volontari in piazza. Servizio civile, il voto apre uno spiraglio). Una rassicurazione che aveva tranquillizzato gli enti, ma che oggi potrebbe non essere più sufficiente. A lanciare il sasso nello stagno ci ha pensato la sua collega Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare che, a Cavallino Treporti, in provincia di Venezia, intervenendo all?assemblea nazionale di Csv.net (il coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato) ha rivelato che «per assolvere a tutte le richieste» sarà impegnata una quota del Fondo per il volontariato così come previsto dalla sua proposta di revisione della legge 266/91. Un annuncio che si è attirato i fischi della platea. Il perché lo spiega seccamente Marco Granelli, numero uno di Csv.net: «Non è possibile distrarre risorse da altri capitoli di spesa, magari innescando una guerra fra poveri. Si faccia piuttosto una scelta politica e si aumentino i finanziamenti specifici per il servizio civile». Una presa di posizione ancorata anche a un?altra considerazione proposta dallo stesso Granelli. «L?iter della riforma della 266 non è certo vicino alla conclusione, mentre i soldi per il servizio civile bisogna tirarli fuori subito». Sulla stessa lunghezza d?onda si posiziona anche Antonio De Poli, europarlamentare, membro della Commissione occupazione e affari sociali. «Volontariato e servizio civile sono due realtà distinte. Mi piacerebbe che il governo lo capisse», è questo l?invito dell?onorevole preoccupato dalla breccia che un?operazione di questo tipo aprirebbe nel sistema. «Se anche il servizio civile si abbeverasse dal fondo destinato al volontariato, in futuro perché non utilizzarlo anche per la cooperazione internazionale?», si chiede provocatoriamente l?europarlamentare. Nel polverone alzato dalle dichiarazioni della Sestini va segnalata anche la replica di Luigi Bulleri, che a nome della Consulta del volontariato del Forum del Terzo settore trova «assurda e inaccettabile una proposta che porterebbe un gravissimo danno a tutto il volontariato italiano». E poi coinvolge Giovanardi: «Rischia di azzerare le attività di formazione, assistenza fiscale, tecnica e amministrativa corrisposte alle associazioni di volontariato». Tirato per la giacca, il ministro per i rapporti con il Parlamento prova a rimettere i puntini sulle i. «In troppi hanno parlato», precisa al telefono da Roma, «la situazione sta in questi termini: il mio impegno è che il governo trovi al più presto 240 milioni di euro. Dopo di che se avessimo bisogno di un?integrazione ritengo che alcuni progetti, debitamente vagliati dall?ufficio nazionale, possano anche venir finanziati dalle fondazioni di origine bancaria». Ovvero la stessa sorgente da dove attinge il volontariato.


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