Sostenibilità
Fondi ai paesi nordafricani per un Mediterraneo più pulito
Qui Bruxelles /Il 3% del Pil: questo il costo annuo del degrado ambientale delle coste dei paesi del Nord Africa
Il 3% del Pil: questo il costo annuo del degrado ambientale delle coste dei paesi del Nord Africa. Per questo la Commissione europea ha proposto una nuova strategia per aiutare a risolvere il problema: Horizon 2020. Basata sull?impegno politico dei paesi nordafricani (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Tunisia, Siria) di ridurre l?inquinamento delle loro coste entro il 2020, la nuova strategia della Commissione prevede finanziamenti e assistenza per progetti di salvaguardia dell?ambiente marino, anche attraverso il trasferimento di conoscenze ed esperienze, con il contributo di ong che operano sul terreno e dei rappresentanti governativi. Spesso il degrado è dovuto a mancanza di risorse, o a una crescita economica che ha la precedenza su tutela ambientale e sviluppo sostenibile, unite a una limitata coscienza ecologica della popolazione, che con quest?azione sarà sensibilizzata. Horizon 2020 si inserisce nella nuova politica marittima e nelle politiche di vicinato dell?Ue.
Un occhio ben più preoccupato quello che la Commissione ha invece per il Darfur: José Manuel Barroso si recherà a breve con il commissario allo Sviluppo, Louis Michel nella regione; è previsto poi un viaggio dell?intero collegio dei commissari per incontrare per la prima volta in assoluto l?organizzazione sorella, la Commissione dell?Unione africana, ad Addis Abeba. «L?Ue è già largamente impegnata nel fornire aiuto sia alla popolazione del Darfur sia alle truppe dell?Unione africana schierate là. Ma bisogna fare un passo avanti per evitare la crisi umanitaria e dare man forte all?Ua», dice Barroso. L?Ue nel suo complesso ha già versato 340 milioni di euro per l?aiuto umanitario e alimentare in Sudan, così come 242 milioni per finanziare le truppe dell?Ua.
Matteo Manzonetto
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