Non profit

Fondazioni&Ricerca: al via al Gemelli la Banca delle cellule Staminali

Dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma una donazione di 3.1 milioni di Euro all’Università Cattolica per i progetti di ricerca in medicina rigenerativa

di Redazione

Più di tre milioni di euro: a tanto ammonta la donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma all?Università Cattolica per i progetti di ricerca in medicina rigenerativa. Il finanziamento ha consentito l’ingresso nella piena fase operativa della Banca delle cellule staminali da cordone ombelicale, presso il policlinico Gemelli di Roma. ?Con questa donazione intendiamo proseguire il nostro intervento nel campo della sanità contribuendo a un settore di ricerca tra i più promettenti e innovativi – ha detto il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma -. Alla luce delle attuali acquisizioni della ricerca scientifica la costituzione di una banca di cellule staminali prelevate da cordone ombelicale umano potrà costituire una preziosa base operativa per trapianti autologi e allogenici e, in un prossimo futuro per la costituzione di tessuti?. La Banca è costituita da cellule staminali prelevate dal sangue della placenta e del cordone ombelicale umano, nonché dal sangue periferico e midollare dell?adulto. Struttura e laboratori La Banca si avvale di almeno due strutture laboratoristiche: una è collocata presso il Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente, dove avviene sia la raccolta e il processamento del sangue da cordone ombelicale, a seguito di parti spontanei o cesarei, sia la tipizzazione; un?altra struttura, afferente al Servizio di Ematologia ed Emotrasfusione, si occuperà di controllare la qualità e manipolare le cellule staminali raccolte, nonché della loro conservazione: è noto che queste cellule possono essere preservate e congelate mantenendo la loro capacità di autoreplicazione e differenziazione, ma grazie alle nuove tecniche si va affermando la convinzione che tale conservazione possa avvenire per un periodo di tempo indefinito. Un apposito comitato misto Fondazione Cassa di Risparmio di Roma ? Policlinico Gemelli presiederà alla realizzazione del ?Progetto Banca Cellule Staminali?. Le cellule staminali sono cellule non specializzate che per questo sono potenzialmente in grado di svilupparsi in alcuni tipi di tessuti o addirittura capaci di dare origine a qualsiasi tipo di tessuto, sostituendo le cellule danneggiate con nuove cellule sane: per questo si parla di medicina rigenerativa o ?riparatrice?. Lo studio di queste cellule infatti rappresenta una delle grandi promesse del futuro, perché potrebbero aiutare a vincere malattie dal grande impatto sociale quali le leucemie, l?infarto, le patologie metaboliche e le malattie degenerative del sistema nervoso centrale. Due sono le linee con cui si avvia l?attività di ricerca, ma la Banca delle Cellule Staminali di cordone di fatto funzionerà da iniettore per tutta la ricerca sulle staminali del Gemelli che sarà progressivamente estesa a tutte le possibili applicazioni terapeutiche delle staminali, per la rigenerazione di tessuti, organi e cura di malattie degenerative. ?Il sangue di cordone ombelicale contiene una significativa quota di cellule staminali ematopoietiche multipotenti?, ha sottolineato il prof. Giuseppe Leone, direttore dell?Istituto di Ematologia della Cattolica di Roma. Si tratta cioè di cellule in grado di dare origine ad altri tessuti che ?si sono dimostrate in grado di determinare un completo ripopolamento midollare dopo l?impiego di terapia mieloablativa, cioè una chemioterapia o radioterapia così intense che il paziente non sopravviverebbe se non venissero subito trapiantate delle cellule staminali ematopoietiche. Per questa ragione il trapianto di cellule ?cordonali? è impiegato in pazienti affetti da malattie ematologiche maligne e non maligne, da immunodeficienze congenite e da tumori solidi?. ?In campo ostetrico ginecologico sono molteplici le possibili applicazioni delle cellule staminali?, ha detto il prof. Salvatore Mancuso, direttore del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente della Cattolica di Roma: ?In particolare nel nostro Dipartimento noi ci siamo concentrati sull?impiego delle cellule staminali in oncologia ginecologica, con lo scopo di utilizzare nuove strategie terapeutiche per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita della donna affetta da tumore. Inoltre abbiamo sviluppato dei modelli sperimentali per verificare la possibilità di trapiantare cellule staminali durante la vita prenatale allo scopo di correggere difetti congeniti quali ad esempio le emoglobinopatie così frequenti nel nostro paese e nell?area mediterranea?.

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