Non profit

Fondazioni, Tremonti ecco la mia rivoluzione

Intervistato dal Corriere della sera il ministro: "Oggi le Fondazioni finanziano la società civile che poi le elegge"

di Redazione

”Le Fondazioni? Sono apparse molto più attente agli equilibri bancari, finanziari e assicurativi che alle loro finalità istituzionali di utilità sociale. Più alle Generali che alle ricerche sul morbo di Alzheimer. Un’anomalia tutta italiana che va superata. Eliminando gli intrecci tra mercato e non profit”. Intervistato dal CORRIERE DELLA SERA, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti traccia il disegno di riforma della Fondazioni, che finora, dice, si sono comportate ”piu’ da holding finanziarie che da soggetti orientati al non profit”. Il modello cui ispirarsi, spiega il ministro, sarà quello americano: le Fondazioni saranno davvero operative, libere dai legami con le banche e ”più democratiche”. ”La realtà – continua Tremonti – è che le Fondazioni ora finanziano la società civile, che a sua volta le elegge. Un connubio-conflitto d’interessi che rende opaco e inefficiente l’intero sistema: opacita’ che arriva fino ai compensi degli amministratori, che ricevono ‘medaglie’ di presenza di migliaia di euro anche per poche ore dedicate a una riunione”. Con la riforma le Fondazioni saranno invece sottoposte al controllo democratico, conclude il ministro, ”per gli enti locali, che nominano in consiglieri varra’ infatti il giudizio delle urne”.


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