Non profit
Fondazioni, si va verso una soluzione?
Si starebbe lavorando a una limatura della partecipazione degli enti locali negli organi di indirizzo delle Fondazioni
Ultimi ritocchi e necessario passaggio per un via libera “politico” per i regolamenti attuativi della riforma delle Fondazioni bancarie. Secondo quanto si apprende in ambienti vicini al Tesoro, uno dei nodi chiave sui quali si sta ancora discutendo, quello della soglia di rappresentanza degli enti locali negli organi di indirizzo delle Fondazioni stesse, potrebbe essere sciolto affidando a Regioni, Province e Comuni una partecipazione significativamente inferiore al 75% ipotizzato in precedenza, molto probabilmente inferiore addirittura al 60%.
Le stesse fonti sembrano pero’ frenare le attese di una soluzione in tempi brevissimi e indicano che la messa a punto definitiva dei regolamenti – la cui ossatura fondamentale e’ comunque ormai pronta – potrebbe slittare di un po’. Passaggio fondamentale, fanno notare infatti, e’ il via libera definitivo da parte della stessa presidenza del Consiglio.
Tra gli altri punti ancora da definire ci sarebbe poi quello dell’incompatibilita’: oggetto di discussione sarebbe infatti il ‘timing’, i tempi, ovvero la necessita’ di stabilire se l’incompatibilita’ di cariche tra chi siede negli organi decisionali delle Fondazioni ed i membri di societa’ finanziarie, bancarie o assicurative scatta da subito o dopo un determinato periodo di tempo. Altro elemento chiave, le Sgr in merito alle quali si deve decidere se si dovra’ trattare di societa’ a statuto speciale – una sorta di casseforti per custodire transitoriamente le partecipazioni bancarie in capo alle Fondazioni – oppure di normali Sgr.
L’iter per l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti sara’ comunque piuttosto lungo, visto che, una volta licenziati dal ministero dell’Economia, dovranno comunque passare al vaglio di Consob, Banca d’Italia e Consiglio di Stato.
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