Non profit

Fondazioni: per Jovene si cancellano 10 anni di riforme

Il senatore Ds ex coordinatore del Forum del Terzo settore interviene sull'emendamento

di Redazione

“L’emendamento sulle fondazioni bancarie alla legge finanziaria 2002, presentato a sorpresa a Montecitorio dal Ministro Tremonti, rischia di cancellare un decennio di riforme tese ad introdurre anche nel nostro paese un moderno sistema di fondazioni non profit”, dichiara il senatore diessino Nuccio Iovene. “In base all’emendamento – spiega Iovene – le fondazioni tornerebbero ad essere assoggettate al potere politico locale facendo venire meno la natura privatistica delle stesse così come prevede la normativa vigente. Al contempo l’ampliamento spropositato dei settori di intervento previsti dall’emendamento (che ne introduce alcuni assai discutibili come “l’acquisto di prodotti editoriali per la scuola”, “la prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica”, “l’edilizia popolare locale”, “l’agricoltura di qualità” ed altri di difficile applicazione concreta come “famiglia e valori connessi”, “crescita e formazione giovanile”, “religione e sviluppo spirituale”), di fatto snaturano il ruolo e la funzione che le fondazioni faticosamente stavano assumendo”. “Troppe volte le fondazioni di origine bancaria sono state chiamate in causa dal centrodestra per risolvere i problemi della finanza pubblica, della mancanza di risorse per la realizzazione delle grandi infrastrutture e per assolvere a compiti, come nel caso di questo emendamento, a cui direttamente lo Stato e le sue istituzioni locali devono fare fronte”. “Ancora una volta ? conclude il senatore – si conferma la doppiezza di questo Governo e della sua maggioranza: da un lato ci si riempie la bocca di parole come terzo settore, sussidiarietà, federalismo e dall’altro si opera concretamente per snaturarne ruolo e funzioni, si operano scelte centralistiche e si tenta di determinare una nuova subalternità al potere politico di quei soggetti sociali cresciuti nell’ultimo decennio, mortificandone l’autonomia”.


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