Non profit

Fondazioni: Mussari (Mps), siamo autonomi

Parla (per la prima volta) il presidente dell'istituto che controlla Mps Spa. «Scenderemo sotto il 66% ma senza fretta»

di Giampaolo Cerri

Giuseppe Mussari rompe il silenzio. Il neopresidente della Fondazione Monte de’ Paschi, una delle più ricche d’Italia, ha deciso di abbandonare il low-profile che aveva contrassegnato sin qui il suo mandato, iniziato a fine luglio. Il giovane avvocato calabrese, che ha sostituito Piccini alla guida della ex-deputazione che detiene il 66% della grande banca senese, ha parlato in un convegno di Confesercenti a Siena e in un’intervista a La Nazione. Il presidente, che parla come un consumato banchiere, fa capire che la Fondazione diminuirà la sua partecipazione nella spa, come richiesto dalla legge, ma con tutta la tranquillità necessaria «non agiremo come se avessimo una pistola puntata alla tempia», ha dichiarato ieri a La Nazione, «vogliamo partorire un progetto industriale ambizioso». Di sicuro, a Siena non si venderà niente ma si procederà a scambi di pacchezzi azionari «carta contro carta». Mussari ha anche negato che la Fondazione sia intenzionata a vendere l’1% di San Paolo, attualmente in portafoglio: «Con questi prezzi di Borsa nessuno lo farebbe». Quanto alle varie ipotesi sul futuro delle fondazioni come finanziatore delle infrastrutture, il presidente senese ha ricordato l’autonomia di questi soggetti «La legge ci obbliga a far fruttare il nostro patrimonio», ha detto, «quale istituzione finanziaria investirebbe il suo patrimonio senza averne un reddito?»


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