Cultura
Fondazioni: l’agenzia Cei sta con Tremonti
Il Servizio di informazione religiosa-Sir in una nota odierna sembra apprezzare la riforma del superministro. La scorsa settimana Famiglia Cristiana, aveva parlato di "scippo"
Sorpresa, l’agenzia dei Vescovi approva la riforma Tremonti sulle fondazioni. Mentre il mondo cattolico, secondo un servizio di Famiglia Cristiana della settimana scorsa, sembrava piuttosto contrario a quello che il giornale dei paolini aveva chiamato “Lo scippo”, oggi il Servizio di informazione religiosa-Sir, agenzia di stampa molto vicina alla Cei, dà un voto positivo alla manovra del superministro.
Le Fondazioni istituzionali, recita infatti una nota del Sir, “non possono essere gestite per cooptazione, senza una trasparenza democratica”. Mentre quelle comuni “possono legittimamente aspirare a svolgere un ruolo pubblico, fornendo sul territorio servizi di vario genere, anche mantenendo una gestione che non passi attraverso il consenso democratico”. Lo nota diffusa oggi sembra apprezzare i principi ispiratori della legge Tremonti.
“Le polemiche e le discussioni che da tempo si agitano attorno alla legge sul riordino delle Fondazioni – si legge nel testo – sono senz’altro dovute al mucchio di soldi e all’enorme potere in gioco. Ma l’interesse è suscitato anche dal fatto che l’argomento si pone al crocevia delle opposte esigenze, ambedue legittime ma oggi confliggenti, del sistema sociale e del sistema politico”. Pur non negando il rischio di nuove forme di lottizzazione, il Sir sottolinea che “essendo le Fondazioni istituzionali e soprattutto bancarie storicamente radicate nell’ambito locale, sembrerebbe logico che la loro gestione passasse attraverso i Consigli liberamente eletti dai cittadini di quel territorio”.
Anche perchè “nel caso delle Fondazioni istituzionali e bancarie si è in presenza di una ricchezza accumulata storicamente, in rapporto anche con gli Enti locali e non è giusto che questo venga gestito con criteri personalistici”. La prima cosa da fare, per il Sir, è dunque “distinguere, come sembra fare la legge Tremonti, tra Fondazioni comuni e Fondazioni istituzionali”. “Anche qui – conclude la nota – come avviene in altri settori che si emancipano giustamente dalla tutela politica ed istituzionale, si tratterà di creare qualche forma di Authority di controllo. Ma il problema di fondo rimane. Ed è quello di una societa` politica che non vede i suoi difetti di rappresentanza e di una società civile che potrebbe talvolta invocare i propri diritti per fuggire a controlli e trasparenza”
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