Non profit

Fondazioni: il 2003 in numeri.

Per le 16 maggiori fondazioni italiane i proventi sono saliti del 9,7%. Quasi 10mila gli interventi effettuati. Quelli per la cultura fanno la parte del leone.

di Redazione

Stanno bene, scoppiano di salute, anno dopo anno rimpinguano i propri forzieri e sono, probabilmente, gli unici soggetti che ribaltano una vecchia prassi tanto cara alle imprese abituate a privatizzare i profitti e a socializzare le perdite: le fondazioni di origine bancaria fanno esattamente il contrario, ?socializzano? i profitti. E basta. Perché non solo non hanno perdite, ma si dimostrano sempre più capaci di far fruttare, anche in fasi di mercato turbolente, i propri patrimoni. Come dimostrano i dati che in esclusiva E&F è in grado di presentare: le anticipazioni dei risultati di bilancio, al 31 dicembre 2003, di 16 fondazioni rappresentative, per dimensioni patrimoniali, del 73% del sistema fondazioni. Il patrimonio complessivo del campione, infatti, è cresciuto di quasi il 10% (9,5%), passando da 27 miliardi di euro a 29,5, sia per effetto degli accantonamenti di esercizio ma, soprattutto, per l?iscrizione di plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni bancarie (pari a 607 milioni di euro). Dismissioni che hanno causato una riduzione complessiva delle partecipazioni nelle banche di riferimento del 3,6% (dal 31,8 al 28,2%) e incrementato l?incidenza degli investimenti finanziari passati dal 64,6 al 68,2% (in particolare sono tornate a dare reddito le gestioni patrimoniali che, dopo una fase critica attraversata nel 2002, hanno fatto registrare nel 2003 una redditività del 4%). I proventi ordinari delle 16 fondazioni sono saliti nel 2003 del 9,7%, passando dai 1.402,6 milioni di euro del 2002 ai 1.539,7 del 2003, mentre la redditività media si è attestata al 5,4%, ossia su valori simili a quelli degli anni precedenti. è diminuito il totale dei dividendi, passato dai 1.153,7 milioni di euro del 2002 ai circa 830 milioni del 2003 (soprattutto nel caso delle fondazioni che hanno venduto le partecipazioni nelle banche, che hanno registrato una flessione da mille a 682 milioni) ma la gestione operativa si conferma meno costosa dell?anno scorso: infatti l?incidenza degli oneri (inclusi quelli relativi alla gestione degli investimenti) sui proventi è stata del 6,2% rispetto al 6,5 del 2002. L?avanzo di gestione, cioè le risorse nette prodotte nell?esercizio, hanno raggiunto i 1.473,5 milioni di euro (pari al 93,3% dei proventi totali) compiendo un balzo di ben l?11% rispetto ai 1.324 milioni del 2002 (92,9% dei proventi totali). Per quanto riguarda l?attività istituzionale, le 16 fondazioni del campione hanno deliberato spese (oltre ai fondi obbligatori per il volontariato) per 805 milioni di euro a fronte dei 736 del 2002, (facendo registrare una crescita del 9,4%), destinate per il 54% a soggetti privati (soprattutto fondazioni e associazioni) e per il 46% a soggetti pubblici (per il 32,5% enti locali). Gli interventi sono stati 9.744 e, come negli anni precedenti, i settori che hanno beneficiato maggiormente delle erogazioni sono stati quello delle attività culturali e artistiche, a cui è stato destinato il 28,7% delle risorse (erano il 27 nel 2002); dell?istruzione (16,4% delle risorse totali contro il 14,8 del 2002); dell?assistenza sociale (12,93% contro l?11,3).

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