Non profit

Fondazioni: Guzzetti “Nessuno può distruggere un patrimonio dei cittadini”

''La nostra legittimazione viene dalla societa', quando vede e riconosce il lavoro quotidiano e silenzioso che le Fondazioni compiono", ha detto il presidente Acri Giuseppe Guzzetti

di Redazione

”La nostra legittimazione piu’ piena viene dalla societa’, quando vede e riconosce il lavoro quotidiano e silenzioso che le Fondazioni compiono nei diversi settori di intervento. Fino a quando godremo di questo riconoscimento, non ci sara’ ministro che non potra’ mettersi in testa di distruggere questo patrimonio”. Il presidente nazionale dell’Associazione Casse di Risparmio Giuseppe Guzzetti ha chiuso a Rimini la prima giornata nazionale che le fondazioni bancarie aderenti all’Acri hanno dedicato al tema degli anziani con la rivendicazione del loro forte ruolo sociale. Il riferimento del presidente delle Casse di Risparmio e’ alla ‘battaglia’ politica ingaggiata a partire dal 2001 con l’ex ministro alle Finanze Giulio Tremonti che si e’ conclusa l’anno scorso con la sentenza della Corte Costituzionale: ”Con quella sentenza sono stati fissati alcuni punti fermi imprescindibili – ha ricordato Guzzetti – cioe’ la natura delle Fondazioni quali istituzioni private; il nostro operare concreto nel campo delle liberta’ sociali; la valorizzazione della sussidiarieta’ orizzontale e il riconoscimento quali soggetti che meglio possono garantire lo sviluppo delle comunita’ locali”. E a testimonianza del forte impegno sociale delle fondazioni bancarie, nel corso della giornata sono stati illustrati i dati di un’ indagine da cui emerge che nel campo della valorizzazione e dell’assistenza agli anziani, nel triennio 2001-2003 le fondazioni aderenti all’Acri hanno investito oltre 45 milioni di euro. Un settore, quello degli anziani, in cui le Fondazioni delle Casse di Risparmio si muovono in due direzioni: ”Nei confronti dei non autosufficienti – ha spiegato il presidente dell’Acri – gli interventi sono rivolti alla socializzazione attraverso la realizzazione di centri residenziali, strutture diurne e luoghi di ritrovo”, mentre per gli autosufficienti l’impegno e’ teso a rendere ”meno difficile e sofferente questa condizione umana”. Gaspare Barbiellini Amidei, ordinario di Sociologia della Comunicazione ed editorialista del ‘Corriere della Sera’ ha posto l’accento sulle barriere culturali, in particolare da quella rappresentata ”dall’analfabetismo elettronico” degli anziani, che da’ vita ad un fenomeno unico nella storia dell’uomo: ”Sono i giovani che istruiscono gli anziani e non il contrario”. Il prof.Massimo Petrini, docente del Centro medicina dell’invecchiamento dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha fornito le proiezioni di crescita della popolazione anziana in Italia: nel 2018 saranno 3.640.000 le persone con piu’ di 80 anni; 11.909.000 quelli tra i 60 e i 79 anni; 15.549.000 con 60 e piu’ anni. Ci saranno invece solo 9.216.000 cittadini fra zero e 19 anni: erano 11.465.000 nel 1861, quando pero’ la popolazione italiana complessiva era di 26 milioni.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.