Non profit
Fondazioni: Firenze, si allarga protesta
Due consiglieri comunali presentano una mozione anti-Tremonti che verrà proposta anche ai consigli provinciali e a quello regionale
Si allarga a Firenze, la protesta contro il ministro Tremonti per la riforma delle Fondazioni. Ieri all’iniziativa dell’esponente della lista civica Azione per Firenze, si è collegato anche un esponente della Margherita, l’ex-vicesindaco Gianni Conti. Insieme i due hanno presentato una mozione che sarà discussa dal Consiglio comunale del capoluogo toscano.
«Questo documento – hanno spiegato Toccafondi e Conti – verrà proposto, per la firma, a tutti i consiglieri comunali e sarà all’ordine del giorno della prossima assemblea di Palazzo Vecchio. Verrà poi inviato a tutti i Consigli dei comuni della Provincia, nonché a Provincia e Regione»
«Con la riforma proposta dal Ministro Giulio Tremonti – si legge nella mozione – si va verso la consegna delle fondazioni a soggetti “atipici”. La proposta prevede che il 70% dei membri degli organi societari dovranno essere indicati dagli enti locali: Comuni, Province, Regioni. Gli enti pubblici si troveranno a dover decidere di ingenti somme e che la riforma stabilisce anche di vincolare il 10% delle erogazioni ad opere pubbliche, inoltre il 75% del reddito dovrà essere impiegato in tre settori rilevanti scelti tra quelli previsti dalla legge. Le decisioni delle fondazioni, dovranno comunque passare al vaglio dell’Autorità di vigilanza, ovvero il ministero dell’Economia».
«Le 89 fondazioni ex bancarie in Italia – osservano Toccafondi e Conti – sono gli enti che gestiscono un patrimonio di circa 38 miliardi di euro, accumulato negli anni dalle collettività locali. Nel 2001 hanno erogato in beneficenza circa 770 milioni di euro: la riforma indebolirebbe solo la società civile offendendo la stessa idea che ha fatto nascere le fondazioni. Senza dimenticare che la Corte di Cassazione, il 9 maggio scorso, ha riconosciuto l’utilità sociale delle fondazioni.
Secondo i due consiglieri «con il “prevalente” ruolo degli enti locali si rischia che i fondi che prima erano destinati per opere di interesse pubblico possano adesso coprire in qualche modo il deficit delle amministrazioni comunali». «Esponenti della coalizione di centrosinistra in Regione Toscana – prosegue la mozione – sono intervenuti non criticando nel merito la proposta di riforma, ma criticandola solo nel metodo, avallando così di fatto la filosofia di fondo ovvero che le fondazioni devono essere controllate dagli enti pubblici locali. Lo stesso Sindaco di Firenze, anche e soprattutto nella sua veste di Presidente nazionale dei sindaci d’Italia, per il momento non è intervenuto nel merito».
La mozione impegna l’amministrazione «a riferire a Parlamento e Governo la contrarietà del Consiglio Comunale di Firenze alla riforma delle fondazioni bancarie proposta dal Ministro Tremonti» e «a chiedere che eventuali riforme tutelino sempre l’autonomia delle fondazioni».
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