Non profit

Fondazioni, ecco il nostro new deal

Come cambiano progetti, erogazioni e investimenti

di Maurizio Regosa

Bandi straordinari, più spazio alla formazione professionale e al sostegno dei disoccupati, fondi di solidarietà per i nuovi poveri. «Nella comunità, da protagonisti» Fondi di solidarietà per i nuovi poveri (a Milano la Cariplo, a Siena la Fondazione Mps). Protocolli per sostenere i lavoratori in cassa integrazione (a Brescia, Cuneo, Fossano, ad esempio). Formazione per aiutare la riconversione professionale di chi ha perso l’impiego. Sono alcune delle (molte) iniziative messe in campo dal sistema delle fondazioni di origine bancaria per accompagnare le comunità in questo non semplice passaggio. Scelte che significano un netto protagonismo e la volontà di non giocare in rimessa.

La parola d’ordine: reagire
Così se la Fondazione Carige ha incrementato le risorse per il welfare e creato nuovi bandi per lo sviluppo locale, la Compagnia di San Paolo ha destinato più risorse all’istruzione e alla sanità e la Fondazione Mps ha stanziato 15 milioni per un bando straordinario. «Una iniziativa che abbiamo preso di fronte alle difficoltà del territorio e anche sollecitati dai nostri stakeholder», spiega il presidente Gabriello Mancini, «si tratta di risorse che vanno impiegate entro luglio e che contiamo di incrementare recuperando erogazioni fatte in precedenza ma non ancora impiegate». Una precisazione importante: il denaro stanziato ma non ancora utilizzato, per ragioni magari burocratiche, sarà recuperato per questa iniziativa anti crisi (la Provincia ha già rinunciato a due progetti: circa 2 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 15, ma «aspettiamo risorse ben più consistenti», puntualizza Mancini).

Risposte concrete
«In tempi difficili», aggiunge Flavio Repetto, presidente della Fondazione Carige (che per il 2009 ha stanziato più fondi del 2008: quasi 24 milioni rispetto ai 18,5 dello scorso anno), «è opportuno prestare maggiore attenzione all’efficacia e alla ricaduta dei progetti. Dunque selezionare meglio le proposte e scegliere partner affidabili». Non è un caso, quindi, che la fondazione abbia promosso un progetto per sostenere le famiglie numerose in collaborazione con Caritas. O che il bando per lo sviluppo locale sia pensato anche per trattenere in Liguria i giovani, dando loro opportunità di inserimento. «Non possiamo essere specialisti in tutti i settori. Meglio creare sinergie ed essere in sintonia con il territorio. Le fondazioni sono nate così, soldino dopo soldino. Siamo figli degli uomini comuni, non di Rothschild», commenta Repetto. D’altro canto, aggiunge Antonio Miglio, a capo della Fondazione Cassa di risparmio di Fossano e vicepresidente Acri, bisogna partire dalla consapevolezza che «le risorse messe in circolazione dalle fondazioni fanno mercato: alcune stanno lavorando per velocizzare le erogazioni anticipando gli stanziamenti alla prima parte dell’anno. La mia fondazione già a febbraio ha erogato il 40% delle risorse: prima entrano in circolazione, prima fanno volano di sviluppo».

Lavori in corso
«Lo sforzo che le fondazioni stanno facendo non si esaurisce però con il mantenere le erogazioni 2009 al livello dell’anno precedente, nonostante la contrazione della redditività degli investimenti», aggiunge Miglio. Sono in corso molti interventi di sistema: «Un esempio», prosegue, «è il nostro ruolo nella Cassa depositi e prestiti: fin dall’inizio le fondazioni hanno premuto perché diventasse fattore di sviluppo. O anche gli investimenti a favore dello start-up d’impresa o della ricerca agroalimentare, oppure i progetti di housing sociale». Iniziative che rivelano due tendenze: la prima è la più sistematica collaborazione tra fondazioni di diversa dimensione. La seconda invece riguarda i patrimoni. «Non ci sono solo le pur importanti erogazioni», sottolinea il vicepresidente Acri, «quando si parla di fondi ci si riferisce ad investimenti e quindi a una gestione patrimoniale secondo finalità sociali, il che può amplificare il contributo di ciascuna fondazione». È quanto sta facendo Mps, conferma Mancini: «Realisticamente è probabile che le erogazioni non aumenteranno, stiamo però lavorando sulla diversificazione degli investimenti. Ad esempio aumentando, con 15 milioni di euro, il capitale sociale della Finanziaria senese di sviluppo».


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