Non profit

Fondazioni di origine bancaria in ottima salute

Anticipati i dati del nono rapporto Acri

di Francesco Maggio

. L?Acri anticipa i dati salienti dell?annuale Rapporto sulle Fondazioni di origine bancaria relativo all?esercizio 2003, che sarà disponibile in tempi brevi sul sito dell?Associazione, all?indirizzo www.acri.it. Al 31 dicembre 2003 il patrimonio contabile complessivo delle Fondazioni ammonta ad oltre 40 miliardi di euro; è suddiviso fra realtà molto diverse per dimensioni, oltre che per operatività territoriali, e per metà si concentra nelle prime cinque Fondazioni: Fondazione Cariplo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Il peso sul totale dell?attivo delle partecipazioni nelle banche scende di quasi cinque punti percentuali, passando dal 33,9% (14,1 miliardi di euro) del 2002 al 29,0% (13,2 miliardi di euro) del 2003. Salgono, invece, le altre attività fruttifere investite in strumenti finanziari diversi dalle partecipazioni bancarie, che passano dal 62,4% del 2002 al 67,2% di fine 2003. Attualmente su 88 Fondazioni 14 non hanno più partecipazioni nella conferitaria; 58 ne detengono una quota minoritaria; le altre 16 hanno più del 50% (nel rispetto della normativa vigente, in quanto dotate di un patrimonio netto inferiore ai 200 milioni di euro al 31 dicembre 2002 o con sede in regioni a statuto speciale) e, nel loro complesso, rappresentano il 4,9% del totale dei patrimoni delle Fondazioni, mentre le banche da esse partecipate costituiscono poco più del 2% dell?attivo dell?intero sistema bancario. Nel 2003 il totale dei proventi ordinari delle Fondazioni ammonta a 2.019 milioni di euro e contro i 1.817 del 2002 segna un aumento dell?11,1%. Rispetto all?anno precedente la composizione risulta notevolmente cambiata, con una sensibile crescita dei proventi derivanti dagli investimenti finanziari, che sono passati dal 36% al 57% del totale. Anche la redditività netta del patrimonio è lievemente aumentata, passando dal 5% del 2002 al 5,2% del 2003. I proventi straordinari sono stati pari a 108 milioni di euro, in parte derivanti da plusvalenze su cessione di partecipazioni nelle banche. Sommati ai proventi ordinari hanno generato proventi totali per 2.127 milioni di euro (2.022 nel 2002). L?incidenza dei costi di funzionamento rispetto ai proventi totali è passata dal 6,8% del 2002 al 7% circa del 2003, a seguito del rafforzamento della struttura organizzativa, il cui maggior costo è stato tuttavia bilanciato da un?ulteriore contrazione delle spese per gli organi collegiali (39,3 milioni di euro); gli altri oneri (costi straordinari, spese di gestione del patrimonio, imposte e tasse) hanno inciso complessivamente per l?8,1%. L?avanzo di gestione sui proventi totali è stato del 90,3%, pari a 1.921 milioni di euro: di questi il 32,9% è stato accantonato a riserve patrimoniali; il resto, pari nel 2003 a 1.289 milioni di euro (1.288 nel 2002), è stato destinato all’attività istituzionale; nell?ambito dell?attività istituzionale 1.143 milioni di euro sono già stati deliberati nel 2003 (di cui 1.044,2 milioni di euro per interventi erogativi e 98,6 milioni di euro per i fondi speciali per il volontariato in base alla Legge 266/91), mentre il rimanente è andato a stanziamenti per i fondi a sostegno dell?attività erogativa futura. Rispetto al 2002 l?importo complessivo erogato (che comprende anche le risorse destinate ad attività di supporto alla collettività svolte direttamente dalle Fondazioni, che rappresentano l?8,5% del totale) è cresciuto del 9,5% (da 1.044 a 1.143 milioni di euro nel 2003), mentre il numero delle iniziative finanziate (22.804 contro 20.438 nel 2002) è aumentato dell?11,6%. Il numero medio di progetti per Fondazione è passato da 232 nel 2002 a 259 nel 2003 e il valore medio per iniziativa si è assestato intorno a 50.000 euro (52.000 nel 2002). I settori nei quali le Fondazioni sono presenti in maggior numero sono Attività culturali e artistiche e Filantropia e volontariato (tutte le 88 Fondazioni), Istruzione (82), Assistenza sociale (76), Sanità (73), Ricerca (67). La distribuzione delle risorse vede confermato quale primo settore di intervento, con una quota del 29,7% (era il 28,9% nel 2002) le Attività culturali e artistiche. In quest?ambito il 39% delle risorse assegnate è stato indirizzato alla conservazione e valorizzazione di beni architettonici e archeologici; il 18,5% al sostegno di produzioni artistiche e letterarie (musica, teatro, balletto etc.); il 12% a supporto di attività museali ed arti visive. Segue l?Istruzione con il 16,2%, assestatosi sui livelli dell?anno precedente (era al 16,4%) in termini percentuali, ma cresciuto sia in valore assoluto sia per il numero (+20%) di interventi realizzati. Fra i sotto-settori l?Istruzione superiore ha ricevuto la quota più consistente delle risorse (44,4% assegnato all?istruzione universitaria e para-universitaria e 12% alla specializzazione post-universitaria). Peraltro assai rilevante risulta la crescita degli interventi a favore dell?istruzione primaria e secondaria, che assumono un?incidenza più che doppia rispetto al 2002, passando da 26,6 milioni di euro a 59,6 milioni (+124%), con una quota sul totale erogato al settore che progredisce dal 15% al 32,3%. Per contro, il terzo sotto-settore di intervento, cioè l?istruzione professionale e degli adulti, subisce una flessione molto netta sull?anno precedente, vedendo dimezzata l?assegnazione degli importi (da 14,4 milioni a 7,3 milioni di euro) e la relativa incidenza sulle erogazioni del settore (dall?8% al 3,9%). Al terzo posto permane, anche nel 2003, il settore dell?Assistenza sociale, che assorbe il 13,2% del valore delle erogazioni (era il 12,5% nel 2002); peraltro è il secondo per numero di interventi (4.046, pari al 17,7% dei totali). La parte prevalente, l?80,4%, è rivolta ai servizi sociali. Quote residuali vanno al sostegno al reddito di famiglie disagiate (5,8%) e ai servizi di protezione civile e assistenza ai profughi (4,4%). I principali destinatari dei servizi sociali sono gli anziani (37,7%), i disabili (16,2%) e i minori (12,6%); seguono le famiglie a rischio di emarginazione sociale (4%) e i tossicodipendenti (2,3%). Il settore della Filantropia e volontariato, ricevendo il 12% del totale erogato dalle Fondazioni, conferma il dato 2002. Esso comprende gli accantonamenti ai fondi speciali per il volontariato previsti dalla Legge 266/91, che coprono il 72,2% del settore; i contributi a fondazioni grant making e ad altri intermediari filantropici, ai quali va il 13,9%; i contributi diretti a favore di organizzazioni del volontariato, alle quali va l?11,2% del totale destinato al settore, con un numero di interventi quadruplicato rispetto al 2002 (da 173 a 675) e un valore decuplicato (da 1,4 a 15,3 milioni di euro), inoltre è da segnalare che una parte non trascurabile delle elargizioni a questa categoria di beneficiari viene rilevata nell?ambito degli altri settori in cui esse operano. Seguono Ricerca e Sanità, a cui nel 2003 vanno rispettivamente il 9,8% (8,9% nel 2002) e l?8,1% (10,4% nel 2002) delle erogazioni. Per quanto riguarda la Ricerca, il campo medico (34%) e quello tecnologico (32,7%) risultano i fronti di impegno prevalente; mentre a distanza si colloca la ricerca nel campo delle scienze sociali (6,2%). Per la Sanità il maggiore ambito di intervento è quello dei servizi ospedalieri, pari al 66,6% delle risorse per il settore, inteso soprattutto come donazioni di apparecchiature diagnostiche; il resto va ad altri servizi sanitari, tra i quali sono in forte sviluppo banche del sangue, ambulanze e attività paramediche (cui vanno 18,2 milioni di euro, contro 12,7 milioni nel 2002), seguiti dai servizi medico-professionali domiciliari e diurni (3,5 milioni di euro). I campi d?azione più tipici rispetto a quest?ultimo gruppo sono l?assistenza domiciliare a malati oncologici e a pazienti emopatici. Al settimo posto si colloca la Promozione della Comunità locale, con il 6,6% delle erogazioni (6,7% nel 2002). E? questo un settore che raccoglie le iniziative orientate direttamente allo sviluppo economico, sociale, civile del territorio di riferimento della Fondazione. In termini di sotto-settori, la promozione dello sviluppo economico è il più importante (assorbe oltre il 79% delle risorse per il settore); seguono lo sviluppo, recupero e gestione del patrimonio abitativo (10%) e l?inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (circa il 3%). Il restante 4,4% delle erogazioni complessive va a vari settori fra cui: Ambiente (1,5%); Sport e Ricreazione (1,4%); Attività internazionali (1,1%), in forte crescita con 12,5 milioni di euro di erogazioni rispetto ai 3,5 milioni di euro del 2002. In merito ai beneficiari degli interventi, anche nel 2003 prevalgono i soggetti privati rispetto a quelli pubblici, con una forbice in aumento a vantaggio dei primi per quanto riguarda gli importi erogati (60,1% contro 39,9% nel 2003; 57,4% contro 42,6% nel 2002), ma in diminuzione per il numero di iniziative (67,3% contro 32,7% nel 2003; 69,1% contro 30,9% nel 2002). Fra i soggetti privati si evidenziano: Fondazioni (15,6%), Associazioni (14%), Organizzazioni di volontariato (10,5%), Cooperative sociali (2,1%). Un?elevata percentuale di erogazioni va alla categoria Altri organismi privati (17,9%) che include le istituzioni religiose. Tra i soggetti pubblici, gli enti locali sono i destinatari principali, con il 26,8% del totale erogato, il che li pone al primo posto in assoluto fra tutte le categorie di beneficiari pubblici e privati. Con l?11,3% seguono gli enti pubblici non territoriali (comprendenti, ad esempio, scuole, università, strutture sanitarie, istituti di accoglienza e beneficenza, etc.) e, a distanza, le amministrazioni pubbliche centrali (1,8%). In termini di distribuzione territoriale delle risorse, il 48,4% rimane nella provincia d?appartenenza; il 40,4% nelle altre province della regione; il 3% va a progetti in altre regioni; l?8,2% a iniziative con ricaduta nazionale. La chiara vocazione localistica delle Fondazioni e la loro posizione geografica (sono situate per la maggior parte nel Nord e nel Centro del Paese) producono un forte squilibrio nella distribuzione delle risorse erogate. Al netto dei progetti a carattere nazionale, una quota largamente maggioritaria delle erogazioni è destinata alle regioni settentrionali: al Nord Ovest va il 37% degli importi e al Nord Est il 34,8%. Il Centro raccoglie il 25,5%, mentre al Sud e Isole è destinato il 2,7%, in aumento sul 2002 (era l?1,8%) grazie ai primi effetti del Progetto Sviluppo Sud.


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