Non profit

Fondazioni di comunità? Un buon modello

"Questa importante massa di risorse andrà a patrimonio", spiega Giuseppe Guzzetti. "E i suoi frutti saranno destinati all’erogazione".

di Benedetta Verrini

Presidente, quanto è stato difficile indirizzare queste risorse, su cui c?era contenzioso, a un progetto per il Sud?
Giuseppe Guzzetti: Devo dire che non ci sono state particolari difficoltà: le realtà del volontariato e del terzo settore si sono fatte subito coinvolgere dalla novità e dalla portata di questa idea. E, soprattutto, dopo la sentenza del Tar sull?Atto di indirizzo Visco, hanno capito quanto fosse importante che queste risorse, invece di essere ancora oggetto di contesa, venissero utilmente destinate a un progetto così importante.
Vita: L?idea di supportare l?infrastrutturazione del Sud viene anche dal fatto che le stesse fondazioni hanno avvertito, in questi anni, uno squilibrio nelle risorse messe a disposizione nel Nord rispetto al Sud?
Guzzetti: Il fatto che al Sud non ci siano fondazioni o ci siano fondazioni con pochi patrimoni è un dato oggettivo. Alcune componenti del Sud rivendicano come un diritto ricevere risorse dalle fondazioni del Centro-Nord, ma noi abbiamo sempre rifiutato il discorso del ri-equilibrio, perché non è colpa nostra se al Sud non c?erano Casse di risparmio, o se le banche che vi operavano si sono trovate nelle vicende che tutti conosciamo. Siamo invece estremamente sensibili, da sempre, a un discorso di solidarietà. Da questa filosofia nasce il Piano per l?infrastrutturazione sociale del Sud che abbiamo formalizzato il 18 ottobre. E, d?altra parte, fin dal congresso del 2000, nella mozione finale, abbiamo preso un impegno che poi ha dato origine a due progetti Sud da 26 milioni di euro ciascuno.
Vita: Come sarà gestito, operativamente, questo super versamento del 2006?
Guzzetti: Questa importante massa di risorse, stimabile in quasi 400 milioni di euro, andrà a patrimonio, sarà investito e i suoi frutti saranno destinati all?erogazione. Si tratta dello stesso meccanismo delle nostre fondazioni: il patrimonio Cariplo, ad esempio, viene messo a profitto e poi i profitti sono destinati all?erogazione.
Vita: Pensa che sia replicabile un?esperienza, come quella lombarda, delle fondazioni di comunità?
Guzzetti: Sì, esatto. Natu-ralmente in questa fase dobbiamo ancora approfondire con quali strumenti e modalità intervenire, ma di certo l?esperienza delle fondazioni di comunità in Lombardia rappresenta un modello e un esempio molto utile.
Vita: Come sarà composta la ?cabina di regia? destinata a gestire questo Piano?
Guzzetti: Ci saranno nove membri del volontariato e nove membri delle fondazioni. Per quanto ci riguarda, prevediamo la rappresentanza di tutte le fondazioni con l?incarico a un presidente per ciascuna regione, più la presenza di rappresentanti del Sud. La prima riunione è fissata per lunedì 7 novembre.

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