Anniversari

Ogni anno dalle Fondazioni di comunità made in Fondazione Cariplo 35 milioni per i territori

Compiono 25 anni le sedici fondazioni comunitarie. Piccole e molto attive sul territorio lombardo oltre che di Novara e Verbano Cusio Ossola, autonome e indipendenti, vere antenne dei bisogni nascenti. Tra i progetti c’è AdAstra Project di Fondazione di Comunità Milano dedicato alla formazione-lavoro per giovani Neet

di Redazione

Un compleanno speciale quello che festeggia quest’anno il progetto Community Foundations di Fondazione Cariplo, importato direttamente dagli Stati Uniti nel 1999. Si tratta del progetto più grande realizzato da Fondazione Cariplo che – sottolinea una nota – ha visto uno stanziamento complessivo di 539 milioni di euro (160 mln a patrimonio, 377 mln per trasferimenti territoriali e cofinanziamenti vari, 2 mln per servizi sostenuti da Cariplo). 

Le Fondazioni di Comunità hanno raggiunto una patrimonializzazione complessiva di circa 288 milioni (dato 2022) contribuendo ogni anno a sostenere progetti sul territorio per circa 35 milioni di euro destinati alle organizzazioni non profit del territorio di riferimento.

Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo sottolinea: «Le Fondazioni di comunità sono giunte a una fase di maturità, proprio come una persona, a 25 anni. Sono dotate di patrimoni importanti e sono ormai interlocutori riconosciuti. Fondazione Cariplo si affida a loro, consapevole di poter contare su una rete unica che arriva anche nei luoghi più remoti, in una logica di ascolto e risposta ai bisogni, anche di chi vive in quei paesini in cui spesso sembra esserci poco o nulla, e che invece hanno tesori di grande valore: la forza delle relazioni che muove il mondo e fa accadere le cose».

Cosa sono le Fondazioni di comunità

Attivate e sostenute da Fondazione Cariplo rappresentano la declinazione italiana delle Community Foundation nate in Nord America all’inizio del ’900, ma si innestano nella lunga storia di attenzione al sociale tipica della storia italiana.
Fondazione Cariplo, sottolinea una nota, ha declinato il modello importato dagli Stati Uniti attivando sul territorio di propria competenza enti indipendenti e autonomi, capaci di rendere più capillare il sostegno della fondazione stessa alle realtà non profit più piccole e meno strutturate, che spesso hanno difficoltà a rispondere alle iniziative filantropiche proposte da Fondazione Cariplo. 

A partire dal 1999 sono ha fatto nascere e tutt’ora sostiene 16 Fondazioni di Comunità attive sul territorio lombardo e nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola (una fondazione di comunità per ogni provincia, ad eccezione dell’Area Metropolitana milanese in cui operano tre Fondazioni di Comunità). A compiere 25 anni sono le prime due nate in Italia: la Fondazione Comunitaria del Lecchese e la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.

Filantropia a km 0

Le Fondazioni comunitarie del “sistema” di Fondazione Cariplo:

  • Sono istituzioni filantropiche autonome e indipendenti che si propongono di attrarre e aggregare enti e risorse per realizzare iniziative di interesse generale a favore di una comunità (provincia)
  • Affrontano i bisogni delle comunità locali promuovendo la cultura del dono e la partecipazione della cittadinanza, degli enti non profit, degli enti pubblici e delle aziende private.
  • Svolgono una funzione di «mediatore filantropico»: raccolgono risorse (donazioni, erogazioni, lasciti); stimolano e raccolgono progetti di interesse generale (attraverso bandi, tavoli di lavori, coprogettazioni…), erogano (attraverso bandi, progetti extra bando, fondi filantropici), valutano l’effetto delle attività sostenute.

Come nascono

La costituzione delle fondazioni di comunità prevede una dotazione iniziale garantita da Fondazione Cariplo di un Fondo del valore di 5 milioni di euro. La neonata Fondazione che riesce a raccogliere donazioni sul territorio pari a 5 milioni di euro può ottenere da Fondazione Cariplo il raddoppio della quota iniziale ovvero altri 10 milioni di euro (meccanismo della sfida). 

Storie e progetti  

Arriva dalla Fondazione della Comunità Monza Brianza una storia di inclusione sociale nei luoghi di lavoro: le azioni della Rete TikiTaka. Con la collaborazione di oltre 100 aziende del territorio solo nel 2023 sono stati avviati 203 tirocini finalizzati all’inclusione sociale in ambiente lavorativo: hanno portato all’assunzione di 13 persone con disabilità principalmente nei settori della ristorazione e del commercio. 

Guardando agli ultimi cinque anni, le assunzioni sono state più di 30: netto l’incremento nell’ultimo biennio e in linea con questa tendenza i dati del primo semestre 2024 – dati che parlano della diffusione sempre maggiore di una cultura del lavoro che consenta a ogni persona di esprimere il proprio valore: un aspetto su cui la Rete TikiTaka lavora fin dalle sue origini.

AdAstra Project è invece il progetto di formazione-lavoro per giovani Neet promosso da Fondazione di Comunità Milano. Oltre settanta giovani inoccupati e disoccupati sotto i 30 anni avviati al lavoro – il 75% delle quali assunto dopo un tirocinio retribuito di 4 mesi – un network promosso da una fondazione filantropica con tre aziende leader nei rispettivi settori, oltre 50 esercizi commerciali coinvolti e tre case manager dedicate al tutoraggio personalizzato dei partecipanti. 

Ideato nel 2020 da Fondazione di Comunità Milano grazie a risorse di Fondazione Cariplo, del Fondo solidale Marco Abramo Lanza e di diversi donatori privati, in questi anni AdAstra Project non ha smesso di crescere. 

Nel 2024, inoltre, l’ecosistema AdAstra Project si è arricchito di un percorso curato da MM SpA e Afol Metropolitana per formare custodi di condominio e manutentori edili, figure richiestissime nel mercato del lavoro. A selezionare e accompagnare i partecipanti grazie a operatrici sociali specializzate è, come di consueto, affidato da Fondazione di Comunità Milano ad A&I Società Cooperativa Sociale, ente accreditato in Regione Lombardia per la formazione e i servizi al lavoro.

Il potenziamento della rete ha reso possibile ampliare “la capienza” del programma di formazione che, nel 2024, è salito a 43 partecipanti con esperienze lavorative scarse, bassa scolarizzazione e un crescente desiderio di autonomia.

Nelle immagini giovani in tirocinio con il progetto AdAstra Project – foto da Ufficio stampa


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