Cultura
Fondazioni: Conti (S.Miniato), attacco a finanza cattolica
Il presidente della Fondazione Cassa risparmio di S.Miniato protesta contro l'emendamento Tremonti: «Non si tiene conto delle nostre origini»
«E? il tramonto della finanza cattolica». Giacomo Conti presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato così commenta il recente emendamento alla finanziaria presentato dal ministro dell?Economia Tremonti sul destino delle Fondazioni.
«Nella scorsa settimana», prosegue Conti, «purtroppo Tremonti , ha introdotto modifiche alla legislazione che imporranno nuovi settori di intervento per le Fondazioni e che prevedano la costituzione di organi di Indirizzo con prevalenza di Regioni, Province e Comuni, senza tenere assolutamente conto delle origini delle singole fondazioni».
Storicamente le fondazioni bancarie, si dividono in due categorie originarie. Da un parte quelle di origine istituzionale, fondate da enti territoriali come regioni, province o comuni. Ad esempio: fanno parte di questa tipologia alcune grandi fondazioni con la Cariplo, il Monte dei Paschi di Siena. Dall?altra Enti morali di origine associativa, fondati da privati cittadini che, per la loro ispirazione filantropica, costituirono il capitale di una Cassa di Risparmio.
«E? la storia», aggiunge Conti, «della nostra Cassa di Risparmio di San Miniato, fondata dal vescovo della diocesi monsignor Torello Pierazzi e da un gruppo di facoltosi filantropi della zona».
A questa categoria, in Italia, appartengono circa 50 Casse di Risparmio su 89. Fino dalla loro origine le Casse di Risparmio hanno sempre devoluto gli utili in beneficenza e, in linea con la loro origine e gli scopi originari, hanno sempre costituito un notevole punto di riferimento per le iniziative e le opere locali della Chiesa Cattolica.
La riforma della Legge ?Ciampi? del 1998 ha uniformato le due originarie categorie, dettando nuove regole comuni per la costituzione degli organi e per la definizione dei settori di intervento, «ma, nonostante le difficoltà ? prosegue Conti -, possiamo dire di avere superato questa prima riforma potendo conservare l?ispirazione cattolica e gli scopi originari».
«L?iniziativa di Tremonti», conclude Conti, «ci obbligherà di fatto a svolgere il ruolo di meri esecutori di dettami per le erogazioni decisi dal ministero del Tesoro. In pratica verrebbe meno tutto quanto programmato negli anni. E le prime realtà a subire delle conseguenze negative saranno proprio le strutture ecclesiastiche e tutte le attività socio assistenziali di natura laica e cattolica».
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