Non profit

Fondazioni bancarie sul piede di guerra

Contro la riforma Tremonti

di Paolo Manzo

Fondazioni bancarie ancora una volta sul piede di guerra contro la riforma Tremonti. L’occasione è stata la seconda giornata nazionale delle Fondazioni che ha visto riunirsi a Torino gli 11 enti che compongono l’Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio piemontesi. Sotto accusa, in particolare, gli articoli del decreto che regolamentano l’uscita delle Fondazioni dalle banche e la suddivisione dei settori. ”La riforma Tremonti – ha sottolineato il vicepresidente di Unicredito, Fabrizio Palenzona, rappresentante della Fondazione Crt nella banca di piazza Cordusio – non fa uscire le Fondazioni dalle banche, ma le sostitusce con le Sgr e questo è un esproprio perché di fatto non si fanno uscire le Fondazioni mediante regole stabilite, ma si sostituiscono semplicemente gli attuali padroni”. ”La riforma dei settori è sbagliata e pericolosa – ha aggiunto il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, Antonio Miglio – perché se i settori restano una ventina come previsto dal regolamento che ora è stato ritirato dal Governo, e le Fondazioni saranno obbligate a sceglierne 3, la scelta inevitabilmente cadrà su quelli piu’ importanti, mentre gli altri saranno dimenticati”. A difendere il provvedimento del Governo è stato il presidente della Regione, Enzo Ghigo, per il quale ”le critiche mosse sono spesso state ingiuste e ingenerose”. Sottolinenado il ruolo importante che le Fondazioni svolgono per la crescita del territorio, Ghigo ha precisato: ”Sulla composizione dei nuovi organismi si è parlato a sproposito di un’occupazione della politica a scapito della società civile. Se guardiamo gli attuali organismi questi non sono completamente rappresentativi del territorio, e considerato il ruolo crescente delle Regioni, il nuovo regolamento è tutt’altro che una forzatura”.


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