Non profit

Fondazioni bancarie: il rapporto Eurispes

Cassamarca la fondazione più generosa, la Fondazione Mps la più tirchia. La maggior redditività alla Cassa di risparmio di Modena, la peggiore alla fondazione Crt

di Redazione

Nel 2000, secondo l’Eurispes che ha calcolato i risultati delle prime 24 fondazioni italiane, il dato medio di redditività si è attestato al 6%, con la classifica guidata dalla Cassa di Risparmio di Modena al 13,3% e chiusa dal Banco di Sardegna all’1,1%. Tra i risultati peggiori, spicca quello della Fondazione Crt, quinta in Italia per patrimonio, penultima per rendimento, con l’1,9%. La Fondazione Cariplo, la più ricca d’Europa, è invece undicesima con il 6,23%. In totale, i profitti hanno toccato quota 1.758.706.323,33 euro su un patrimonio al netto degli avanzi pari a 28.939.539.405,46 euro. La ricerca curata dall’Eurispes permette anche di stabilire che la Fondazione Mps è la meno generosa nell’impegnare il proprio patrimonio. Nonostante un reddito netto di 238.159.267,90 euro, secondo in Italia solo a quello di Cariplo, l’ente senese registra la percentuale più bassa nel rapporto con gli stanziamenti: appena il 37,4%. Il primato opposto, con l’85,8%, è invece detenuto dalla Cassamarca Trevigiana. Al 65,8% la media di sistema. La forma più notevole di investimento del patrimonio, dopo le partecipazioni nelle conferitarie, risultava costituita, nel 1999, dall’acquisto di titoli. L’ammontare degli investimenti finanziari aveva raggiunto quota 9.555 milioni di euro, con un’incidenza sul totale dell’attivo pari al 31%. Per quanto riguarda le attività non profit, le risorse più cospicue restano quelle destinate all’arte e alla cultura, con il 35,8%. Una tendenza piuttosto omogenea anche a livello macroregionale. Un divario marcato si registra invece nel settore dell’assistenza sociale, con il Nord-Ovest all’8,5% e il Nord-Est al 20,4%, nella sanità, con il Sud all’11,7% e il Centro fermo al 3,7%, e nella ricerca scientifica, con il Meridione al 15,8% e il Nord-Ovest al 3,9%. In totale, il patrimonio contabile complessivo di sistema, pari a 21.178,2 milioni di euro, risultava al 44,9% controllato da Fondazioni del Nord-Ovest, per il 36,7% in mano a quelle del Nord-Est, al 15,3% detenuto da quelle del Centro. Per il Sud soltanto il 2,8%. Infine, l’Eurispes getta uno sguardo alla composizione dei consigli di amministrazione delle fondazioni. Un’analisi che spinge l’istituto ad accusare il sistema di autoreferenzialita’. Nel loro complesso, gli enti locali incidevano nel 1999 per il 42,3%, mentre il potere decisionale della cosiddetta società civile (ordini professionali e università) si fermava al 5,7% dei nominati. Ma a colpire e’ quel 26,6% di fonti di nomina (Acri, Consiglio di indirizzo e cooptazione) che “è espressione autoreferenziale dello stesso mondo delle fondazioni bancarie”.

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