Non profit

Fondazioni: Acri soddisfatta da decisione Corte europea

L'Europa ha confermato l'impianto" della legge e la decisione presa nel 2003 dalla Commissione europea, "secondo cui le Fondazioni non sono imprese ai sensi del diritto comunitario sulla concorren

di Redazione

L’Acri commenta “con soddisfazione” la decisione della Corte di Giustizia del Lussemburgo che lascia ai giudici italiani la valutazione se le fondazioni di origine bancaria si connotassero come soggetti non commerciali anche prima della Legge Ciampi. In questo modo, spiega un comunicato, il tribunale europeo “ha confermato l’impianto” della legge e la decisione presa nel 2003 dalla Commissione europea, “secondo cui le Fondazioni non sono imprese ai sensi del diritto comunitario sulla concorrenza”. Per quanto riguarda il periodo coperto dalla Legge Amato, precedente la Ciampi, osserva ancora l’Acri, la Corte di Giustizia Ue ha ribadito che il semplice possesso di partecipazioni azionarie, anche di controllo, non configura attivita’ d’impresa, a meno che il titolare non attivi un’effettiva ingerenza nella gestione della societa’ controllata. Ha quindi rimesso al giudice nazionale la verifica, caso per caso, dell’effettivo esercizio del controllo e dunque l’eventuale venir meno, per questa ragione e in riferimento a quel periodo, della natura di ente non commerciale. Infine, per quanto riguarda l’attivita’ svolta dalle Fondazioni nei settori di utilita’ sociale, la Corte ha ribadito che una fondazione non puo’ essere considerata impresa se la sua operativita’ si traduce in semplici versamenti di contributi ad enti senza fini di lucro.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.