Formazione

Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus

di Redazione

DON GNOCCHI (1902-1956) Carlo Gnocchi, terzogenito di Enrico, marmista, e Clementina Pasta, sarta, nacque a San Colombano al Lambro (MI) il 25 ottobre 1902. Rimasto orfano del padre all?età di cinque anni, si trasferì a Milano con la madre e i due fratelli – Mario e Andrea – che di lì a poco morirono di tubercolosi. Seminarista alla scuola del cardinale Andrea Ferrari, nel 1925 venne ordinato sacerdote dall?Arcivescovo di Milano, Eugenio Tosi. Celebrò la sua prima Messa il 6 giugno a Montesiro, il paesino della Brianza dove viveva la zia e dove, fin da piccolo, aveva trascorso lunghi periodi di convalescenza, lui di salute così cagionevole. Il primo impegno apostolico del giovane don Carlo fu quello di responsabile d?oratorio a Cernusco sul Naviglio; poi, dopo solo un anno, nella popolosa parrocchia di San Pietro in Sala, a Milano. Raccolse stima, consensi e affetto tra la gente, tanto che la fama delle sue doti di ottimo educatore giunse fino in Arcivescovado. Nel 1936 il Cardinale Ildefonso Schuster lo nominò assistente spirituale di una delle scuole più prestigiose di Milano: l?Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Coerente alla tensione educativa che lo voleva sempre presente con i suoi giovani, anche nel pericolo, allo scoppiare della guerra si arruolò come cappellano volontario e partì, prima per il fronte greco-albanese e poi – con gli alpini della Tridentina – per la campagna di Russia. Nel gennaio del ?43, durante l?immane tragedia della ritirata del contingente italiano, cadde stremato ai margini della pista dove passava la fiumana dei soldati: raccolto da una slitta, si salvò miracolosamente. E fu in quei giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, maturò in lui il sogno di realizzare una grande opera di carità, che trovò compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute. Rientrato in Italia, aiutò molti partigiani e perseguitati politici a fuggire in Svizzera, rischiando in prima persona la vita: fu arrestato dalle SS e incarcerato con l?accusa di attività contro il regime. In questo stesso periodo iniziò il suo pietoso pellegrinaggio attraverso le vallate alpine, alla ricerca dei familiari dei caduti, per dare loro conforto materiale e morale: accolse i primi orfani di guerra e i bambini mutilati, avviando così l?Opera che lo portò a guadagnare sul campo il titolo più meritorio di ?padre dei mutilatini?. Morì prematuramente a Milano, il 28 febbraio 1956. L?ultimo suo gesto profetico fu la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il trapianto d?organi non era regolato dalla legge. Trent?anni dopo la sua morte, il Cardinale Carlo Maria Martini ha avviato il processo di Canonizzazione che, concluso nel 1991 in sede diocesana, è ora in corso di svolgimento alla Congregazione delle Cause dei Santi, a Roma. Nel dicembre del 2002 Papa Giovanni Paolo II, riconoscendone l?eroicità delle virtù, lo ha proclamato Venerabile. UN CAMMINO LUNGO OLTRE CINQUANT?ANNI Il progetto di aiuto ai sofferenti, appena abbozzato negli anni della guerra, prese forma concreta a partire dal 1945: nominato direttore dell?Istituto Grandi Invalidi di Arosio (CO), don Carlo vi accolse i primi orfani di guerra e i bambini mutilati. Nel ?49 l?Opera di don Gnocchi ottenne un primo, importante riconoscimento: nacque la Federazione Pro Infanzia Mutilata, da lui fondata per meglio coordinare gli interventi assistenziali nei confronti delle piccole vittime della guerra. Da questo momento, uno dopo l?altro, aprirono nuovi collegi: Parma e Pessano con Bornago (MI) nel ?49; Torino, Inverigo (CO), Roma, Salerno e Pozzolatico (FI) l?anno successivo. Nel ?51 la Pro Infanzia Mutilata si trasformò in Fondazione Pro Juventute, riconosciuta ufficialmente con Decreto del Presidente della Repubblica l?11 febbraio 1952. Nel ?55 don Carlo lanciò la sua ultima, grande sfida: il progetto di un Centro pilota che costituisse la sintesi della sua metodologia riabilitativa: l?11 settembre, a Milano, alla presenza del Capo dello Stato Giovanni Gronchi, venne posata la prima pietra della nuova struttura che don Gnocchi, minato da una grave malattia (morì pochi mesi dopo), non riuscì a vedere completata. Esaurita l?emergenza per i piccoli mutilati di guerra, il complesso assistenziale della Fondazione si orientò verso il problema più pesante che affliggeva l?infanzia di quegli anni: la poliomielite. Centrale, nel pensiero di don Carlo e nell?organizzazione dei collegi della Pro Juventute, era il concetto di riabilitazione: «Se bisogna ricostruire, la prima e più importante di tutte le ricostruzioni è quella dell?uomo». Nacque così la poderosa organizzazione professionale della Pro Juventute: sorsero e si ingrandirono le officine, i laboratori per meccanici, radiotecnici, sarti… Il progetto di don Carlo di rieducazione integrale dell?individuo, in un percorso che poneva l?uomo al centro del processo terapeutico, costituì la novità esclusiva e la straordinaria modernità della sua Opera, tanto più se si considera che si colloca in anni in cui le discipline riabilitative stavano muovendo i primi passi. In questi cinquant?anni, guidata prima da mons. Edoardo Gilardi (1956/?62), poi da mons. Ernesto Pisoni (1962/?92) e attualmente da mons. Angelo Bazzari, la Fondazione ha progressivamente ampliato il proprio raggio d?azione, allargando notevolmente lo spettro delle proprie attività. Con decreti interministeriali del 1991 e del 2000, la Fondazione – segnatamente i Centri ?S. Maria Nascente? di Milano e ?S. Maria agli Ulivi? di Pozzolatico (FI) – è stata riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Nel ?98, con opportune modifiche statutarie, la Pro Juventute si è trasformata in Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus. Nel 2001 il ministero degli Affari Esteri ha riconosciuto la ?Don Gnocchi? Organizzazione Non Governativa (ONG). Nell?aprile del 2003 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha insignito la Fondazione della medaglia d?oro al merito della Sanità Pubblica. I DESTINATARI DEI SERVIZI DELLA FONDAZIONE Il costante mutare della Fondazione nei servizi ai molteplici destinatari costituisce la concreta traduzione dell’originaria intuizione di don Gnocchi che la fede ha tramutato in spirito di profezia e in fattiva operatività. Un’impresa orientata sia dalle norme giuridiche, sia dall’intelligente attuazione di innovazioni metodologiche e strutturali sovente anticipatrici della stessa legislazione, in stretta simbiosi con la storia sociale e sanitaria d’Italia, dell’Europa e del mondo. Oggi nei Centri della Fondazione Don Gnocchi sono accolti, curati, assistiti: ? pazienti con ogni forma di disabilità, per cause congenite o per cause acquisite, dall?età evolutiva all?età adulta; ? pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi di carattere ortopedico, neurologico, ? cardiologico, respiratorio; ? anziani non autosufficienti; ? malati oncologici in fase terminale; ? pazienti con esiti di coma e in stato vegetativo ?persistente?. LO STILE DEL NOSTRO IMPEGNO Nello sforzo di trasformare il sogno di carità in realtà di servizio all’uomo, la Fondazione ha perfezionato processi metodologici che, mettendo al centro le persone nella loro globalità, ne osservano i bisogni emergenti per fornire risposte efficaci tese a recuperare e intensificare, attraverso la riabilitazione, «la vita che non c’è ma che ci potrebbe essere», attivando tutte le residue potenzialità di vita in chi è infragilito dalla malattia, affetto dalla disabilità e oppresso dal dolore. Il tutto nella cornice di un progetto di fraternità universale che: ? coniuga managerialità e solidarietà con l’intento di migliorare i servizi; ? diversifica gli interventi per non escludere alcuna forma di sofferenza; ? utilizza la ricerca scientifica per umanizzarla; ? richiama la sanità alla centralità della persona, perchè la cura sfoci nel prendersi cura, la riabilitazione non si riduca alla meccanica applicazione delle protesi, l’assistenza non si sminuisca nel solo accudimento. LA NOSTRA MISSIONE L?erogazione di prestazioni sanitarie non esaurisce la ?mission? della Fondazione Don Gnocchi, che si sente chiamata – a partire dalle intuizioni profetiche di don Carlo – alla promozione e alla realizzazione di una ?nuova cultura? di attenzione ai bisogni dell?uomo. Tutto questo per ?farci carico? del sofferente nella sua dimensione globale di persona al centro delle nostre attività di assistenza, cura, riabilitazione, ricerca, formazione e solidarietà internazionale, considerando prioritariamente i soggetti che si trovano in stato di maggior bisogno, anche con soluzioni innovative e sperimentali. LA NOSTRA VISIONE Di fronte alla rimozione della sofferenza operata spesso dal mondo attuale, la Fondazione Don Gnocchi vuole dare voce ai sofferenti, agli anziani, ai disabili e far diventare le loro istanze motivo di riflessione per tutti e da parte di tutti, promuovendo una prossimità che continua a farsi storia. Di qui l?impegno a sviluppare la nostra identità e presenza nel quadro dell?ordinamento socio-sanitario ? ispirandoci ai principi della carità cristiana e della promozione integrale della persona; ? declinando nell?oggi i valori di don Carlo Gnocchi, da sempre riferimento ideale e ispirativo per ogni ripensamento operativo e per future progettualità a livello nazionale e internazionale; ? stabilendo opportune forme di collegamento, partecipazione e cooperazione con istituzioni aventi analoghe finalità; ? privilegiando il rapporto con le espressioni di volontariato. LA CARTA DEI VALORI Ci impegniamo a realizzare la nostra missione attraverso il coerente sviluppo delle tre dimensioni che caratterizzano la nostra fisionomia. Dimensione della solidarietà sociale per caratterizzare il nostro modo di operare in coerenza con il carisma ispiratore di don Gnocchi e in continuità con il patrimonio storico della Fondazione. Crediamo che la solidarietà sociale debba caratterizzare l?appartenenza di ogni dipendente alla Fondazione. Riteniamo possibile realizzare modelli di efficienza e di efficacia che siano sostenibili e compatibili con i bisogni autentici del paziente. Pensiamo che per realizzare la solidarietà nell?efficienza organizzativa sia necessario dare priorità agli obiettivi comuni di servizio rispetto a quelli personali. Vogliamo essere testimoni di solidarietà efficiente. Il nostro comportamento istituzionale e personale deve essere tale da promuovere la nostra Missione all?interno della società e della comunità scientifica. Ci impegniamo ad interpretare le esigenze del collega e collaboratore e a rispondervi con competenza, professionalità, atteggiamenti e comportamenti sereni e ricchi di umanità. Dimensione tecnico-scientifica per rendere più efficaci le prestazioni ed efficiente il servizio attraverso il potenziamento della ricerca e l?innovazione tecnologica. Crediamo nella ricerca al servizio dell?uomo: delle sue autentiche esigenze e dei suoi valori etici e morali. Pensiamo che la ricerca debba essere fattore integrante e costitutivo della nostra offerta. Riteniamo che l?eccellenza tecnico scientifica sia un obiettivo perseguibile in tutte le attività e a tutti i livelli; ciascuno nel suo specifico professionale deve migliorare e migliorarsi costantemente. Pensiamo che elementi fondamentali per lo sviluppo e il miglioramento della nostra ricerca siano la sistematica collaborazione tra i Centri e il confronto con altre realtà significative impegnate nella ricerca e nell?innovazione tecnico-scientifica. Riteniamo che l?omogeneità dei processi clinici e di ricerca tra i Centri sia necessaria per migliorare i risultati della nostra attività scientifica e di cura, anche al fine di ridurre o eliminare le variabili derivanti dalle caratteristiche individuali degli operatori. Ci impegniamo a sviluppare nel personale della Fondazione la cultura dell?innovazione, attraverso la diffusione a tutti i livelli delle appropriate capacità e conoscenze. Dimensione organizzativo-gestionale per raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo guardando alla maggiore efficienza ed efficacia dei processi gestionali e alla piena valorizzazione delle risorse umane. Crediamo che al cuore della nostra visione strategica ci siano gli operatori della Fondazione: la loro valorizzazione, il loro sviluppo e il loro senso di responsabilità. Riteniamo che la collaborazione tra i Centri e la capacità di fare squadra tra gli operatori debbano diventare comportamenti istituzionali e caratterizzare il nostro modo di operare. Vogliamo che disponibilità e apertura al cambiamento siano caratteristiche del personale a tutti i livelli per affrontare con successo le sfide che continuamente ci pone l?ambiente esterno. Siamo convinti che le capacità di pianificare, organizzare e controllare rese operanti in modo partecipativo, siano il fondamento di una corretta ed efficace gestione aziendale e personale. Ci impegniamo a diffondere la cultura del lavoro per obiettivi che deve diventare la base del nostro operare, a tutti i livelli e per tutte le professionalità. LE DIMENSIONI La Fondazione Don Gnocchi svolge le proprie attività in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale ed opera in 28 Centri, ubicati in nove regioni d?Italia. Tali strutture offrono una pluralità di servizi: ? 2 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) ? 22 Unità di riabilitazione polifunzionale ? 9 Unità di riabilitazione ospedaliera ? 3 Unità per le gravi cerebrolesioni acquisite ? 5 Residenze per anziani non autosufficienti (RSA) ? 1 Hospice per malati oncologici terminali ? 3 Case di Cura ? 39 Ambulatori territoriali di riabilitazione ? 1 Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOS) ? 3 Centri diurni integrati per anziani (CDI) ? 3 Centri diurni per disabili (CDD) ? 3188 posti letto di degenza piena e day hospital ? 3634 posti letto di degenza piena e day hospital LE ATTIVITA? Area sanitario-riabilitativa L?attività sanitaria della Fondazione Don Gnocchi è in continua e significativa espansione, sia in termini numerici che per le patologie trattate. Viene svolta in regime di ricovero residenziale e in day hospital, in strutture regolarmente accreditate – molte di queste hanno già ottenuto la certificazione di qualità – oltre che in regime ambulatoriale e domiciliare. Le prestazioni sono prevalentemente di tipo riabilitativo, accanto a ricoveri per acuti, sia nell?area medica che chirurgica. La riabilitazione in ambito ospedaliero è contraddistinta da un elevato standard qualitativo; è sostenuta e potenziata da una vasta attività di ricerca, approccio indispensabile dal momento che sono presi in carico pazienti affetti da gravi patologie quali esiti di traumi e di ictus cerebrali, sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer, per le quali sono adottate complesse strategie di riabilitazione neuromotoria e cognitiva. Nei reparti sono inoltre effettuate una qualificata riabilitazione cardiorespiratoria, in sinergia con altre realtà ospedaliere di cardiochirurgia e chirurgia toracica e un?intensa attività di riabilitazione ortopedica, con una particolare attenzione alle patologie del rachide. In tutti i Centri è svolta una vasta attività di riabilitazione di carattere estensivo, rivolta principalmente ai portatori di handicap e al trattamento di disabilità complesse, in fase successiva a quella della riabilitazione ospedaliera o quando il livello di disabilità, prodotto dalle patologie invalidanti, permette ancora un approccio meno intensivo. Anche la riabilitazione extraospedaliera è svolta in regime di ricovero, in ambulatorio e a domicilio ed è effettuata nel rispetto di protocolli che prevedono un approccio di elevato livello qualitativo. L?intervento riabilitativo sul paziente è sempre multidisciplinare e vede il coinvolgimento di un insieme di specialisti che operano sulla base di un piano personalizzato, teso a integrare l?elevato livello professionale delle attività sanitarie con i più idonei interventi di riabilitazione, atti a garantire la miglior qualità di vita possibile del paziente stesso, favorendone il reinserimento familiare e sociale. A supporto e a integrazione delle attività riabilitative, nei suoi diversi Centri la Fondazione ha sviluppato una vasta rete di ambulatori polispecialistici, laboratori di analisi, servizi di diagnostica per immagini e laboratori bioingegneristici che, oltre alle attività assistenziali, svolgono una avanzata ricerca scientifica di base e applicata. Area socio-assistenziale Dagli anni Ottanta la Fondazione ha esteso le proprie attività anche all?assistenza agli anziani, specialmente non autosufficienti, intuendo con largo anticipo un?esigenza divenuta prioritaria nella nostra società. Alle prime e sperimentali iniziative si sono aggiunte molte strutture, tutte improntate alla medesima filosofia ispirativa nell?attenzione e nel rispetto dell?anziano assistito e realizzate con comuni criteri operativi e organizzativo-gestionali. Oggi l?assistenza agli anziani non autosufficienti è un impegno qualificante della Fondazione Don Gnocchi, tanto da rappresentare un vero e proprio modello di riferimento, in una concezione di servizi ?a rete? che valorizza anche le potenzialità alternative al ricovero nelle Residenze Sanitario-Assistenziali (RSA), grazie ai Centri Diurni Integrati (CDI), agli interventi domiciliari, ai ricoveri ?di sollievo?… L?ampio spettro delle iniziative assistenziali è inoltre supportato da un?intensa e riconosciuta attività di ricerca scientifica e di formazione tecnico-professionale degli operatori, in particolare sul fronte della malattia di Alzheimer e delle demenze senili. Negli ultimi anni le attività assistenziali della Fondazione si sono rivolte anche ai malati oncologici terminali, attraverso l?attivazione e la gestione di Centri residenziali per cure palliative (?Hospice?) e l?assistenza a pazienti in stato vegetativo portatori di gravi cerebrolesioni acquisite. Anche questa è stata per molti aspetti un’iniziativa anticipatrice di un bisogno famigliare e sociale sempre più diffuso e frequente, destinato a trovare risposte pubbliche e private istituzionalizzate. L’esperienza innovativa della Fondazione costituisce così un utile riferimento per elaborare modelli assistenziali adeguati alla particolare gravità degli assistiti, sia sotto il profilo medico-assistenziale che propriamente etico. Area socio-educativa L?approccio educativo verso i giovani disabili, profetica intuizione di don Gnocchi e pilastro della mission della Fondazione, continua con rinnovato impegno ad essere al passo del mutato panorama socio-sanitario italiano, mantenendo quelle caratteristiche che lo rendono punto di riferimento originale nel coniugare qualità e spirito di servizio, innovazione scientifica e prossimità. Tale attività – ulteriore sviluppo e complemento degli interventi sanitario-riabilitativi – è promossa d?intesa con le famiglie , che vengono chiamate a condividere il progetto individuale per il proprio figlio. Le scuole materne ed elementari speciali offrono opportunità di apprendimento e garanzia di obbligo scolastico a bambini con disabilità complesse. I Centri Socio-Educativi sono rivolti a soggetti che hanno una disabilità medio-grave, per i quali viene messo a punto un progetto individualizzato per la valorizzazione dei bisogni espressi e non espressi: l?obiettivo è lo sviluppo e il mantenimento delle abilità acquisite, insieme al benessere di ciascuno grazie a una progressiva e costante socializzazione e ad attività volte a facilitare l?autonomia personale, il rapporto con il contesto ambientale e le potenzialità occupazionali. Le Degenze Diurne Riabilitative hanno caratteristiche simili a quelle dei Centri Socio-Educativi, ma sono connotate da una maggior presenza di interventi a carattere riabilitativo, al fine di perseguire l?acquisizione, lo sviluppo e il mantenimento di abilità e funzioni psicomotorie degli utenti. Le Residenze Sanitarie per Disabili sono invece rivolte a quegli utenti che hanno oggettive difficoltà a vivere in autonomia nel proprio domicilio: in un ambiente familiare, vengono loro garantite prestazioni sanitarie e di mantenimento, oltre ad attività educative, scolastiche e professionali sia presso la Fondazione Don Gnocchi che all?esterno. Alla fine degli anni Ottanta, la Fondazione ha sperimentato la realizzazione di comunità-alloggio distaccate dai Centri, dove sono assicurate le necessarie garanzie assistenziali, riabilitative e sanitarie e dove gli utenti – che hanno un?occupazione ?esterna? durante la giornata – sono chiamati, ciascuno secondo le proprie possibilità, a partecipare attivamente alla loro gestione; per chi non ha famiglia, è la garanzia di un ambiente protetto, dove poter vivere in maniera autonoma con il costante sostegno assistenziale di operatori specializzati. Gli Inserimenti Lavorativi sono mirati alla definizione di un percorso professionale per ragazzi che possono essere avviati al lavoro attraverso assunzioni mirate per persone con invalidità. Il progetto, dopo un bilancio delle competenze, delle abilità sociali e delle motivazioni, viene articolato in tirocini, stage, borse di lavoro e inserimento lavorativo graduale, nel rispetto dell’integrità globale della persona. L?area socio-educativa garantisce infine – ricorrendo anche a gruppi di volontariato coordinati e appositamente formati – il necessario supporto assistenziale ad altri importanti servizi: sollievo alle famiglie, pronto intervento, gestione del tempo libero e dei fine settimana? Area della formazione e sviluppo Nel solco degli insegnamenti di don Gnocchi, straordinario educatore e pedagogo, la Fondazione attribuisce grande importanza alla dimensione formativa. L?Area è strutturata in quattro macro-settori. Formazione accreditata. All?interno dei Piani regionali e provinciali, la Fondazione supporta l?attività di formazione dell?obbligo – superiore e continua – nonché dell?orientamento al lavoro, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisiche, mentali e sensoriali. Dalla metà degli anni Ottanta, sviluppa progetti nell?ambito di iniziative della Comunità Europea per la formazione professionale e l?integrazione sociale e lavorativa dei disabili. Funzione centrale e pilota in tale settore è svolta dal CeFOS (Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo) di Milano. Sviluppo professionale. Una cospicua e costante attività formativa è rivolta al personale sanitario, assistenziale, educativo, tecnico ed amministrativo di Fondazione. Gran parte degli eventi rientrano nei programmi ECM (Educazione Continua in Medicina) che la Fondazione progetta ed eroga direttamente in quanto provider nazionale riconosciuto dal ministero della Salute e provider accreditato presso numerose Regioni, anche a beneficio di sempre più numerosi operatori e professionisti esterni alla ?Don Gnocchi?. Settore universitario. In tale ambito rientra sia l?attività di formazione universitaria rivolta ai giovani, in convenzione con numerose istituzioni universitarie italiane ed estere (corsi di laurea triennali per le professioni sanitarie, master universitari, tirocini formativi di corsi di laurea magistrali e di scuole di specializzazione), sia l?attività di formazione post-universitaria (corsi di perfezionamento universitari, corsi di alta formazione, iniziative di formazione permanente, scuole europee di formazione interdisciplinare per ricercatori), erogata anche a favore degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, in qualità di provider nazionale riconosciuto dal MIUR (ministero dell?Istruzione, Università e Ricerca). Progetti e consulenze. La Fondazione è sempre più chiamata, non solo a livello nazionale, ad affiancarsi attraverso l?Area formazione e sviluppo ad altre organizzazioni non profit o ad amministrazioni ed enti pubblici e privati, col fine di sviluppare competenze professionali e manageriali nel settore della riabilitazione. Questo settore sviluppa inoltre le competenze metodologiche e professionali necessarie a supportare l?intera attività formativa, anche in collaborazione con realtà esterne altamente specializzate. Area della ricerca scientifica… L?impegno della Fondazione nella attività di ricerca scientifica è in fase di costante sviluppo. Ciò vale, in primo luogo, per le strutture di Milano e Pozzolatico (FI), riconosciute con decreto ministeriale – rispettivamente nel 1991 e nel 2000 – Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Questi Centri sono specializzati nei settori biomedico, biotecnologico e nella sperimentazione clinica finalizzata all?individuazione di nuove metodiche e di nuove tecnologie per la riabilitazione delle patologie neuromotorie, cardiorespiratorie e ortopediche e per la riduzione delle condizioni di disabilità. Il Comitato Tecnico-Scientifico è il massimo organo di consulenza scientifica della Fondazione: sovrintende a tutte le attività di ricerca e costituisce il principale strumento per la programmazione e il coordinamento della ricerca a qualsiasi titolo attivata. L?attività di ricerca svolta nei due IRCCS si collega strettamente con quella degli altri Centri della Fondazione, in particolare con quelli di Parma, Roma e Sarzana (SP). Essa si articola in progetti finalizzati al raggiungimento di obiettivi sia clinici che di ricerca di base nelle aree della riabilitazione estesa ai settori neuromotorio, ortopedico, neurocognitivo, cardiologico e pneumologico, nonché agli ambiti delle biotecnologie, della bioingegneria e delle tecnologie per l?integrazione sociale e la sanità pubblica. Molte ricerche si svolgono in collaborazione con aziende ospedaliere, università e centri di ricerca di rilievo nazionale e internazionale. In particolare, nel campo della bioingegneria e della medicina molecolare sono all?attivo della Fondazione diversi progetti finanziati dalla Comunità Europea e dal National Institute of Health (NIH) negli Stati Uniti, a testimonianza del rilievo riconosciuto alle sue attività di ricerca anche al di fuori del territorio nazionale. Ogni anno, inoltre, i ricercatori della Fondazione pubblicano oltre cento articoli originali di ricerca preclinica e clinica su riviste internazionali, censite dalle principali banche dati bibliografiche e quindi accessibili dall?intera comunità scientifica. L?esperienza maturata in oltre cinquant?anni di impegno ha condotto la Fondazione a impostare l?attività di ricerca sulle patologie invalidanti con un approccio interdisciplinare integrato, unica via per affrontare la complessità del loro impatto sull?essere umano in ottica riabilitativa e di reinserimento sociale. Ne consegue che la ricerca, con il suo bagaglio di ricadute applicative, figura in raccordo con le attività cliniche e assistenziali di tutti i Centri della Fondazione, garantendo un continuo progresso degli elevati livelli di competenze già conseguiti in campo medico-scientifico. Grazie al supporto di rinnovate risorse strutturali e strumentali, al contributo degli operatori e alle vaste collaborazioni attivate, essa è divenuta terreno di una complessiva crescita culturale, per il costante miglioramento dei servizi alla persona. … e dell?innovazione tecnologica Sul fronte tecnologico, attraverso la ?Don Gnocchi Sistemi srl? con sede a Milano (già ?Pro Juventute Don Gnocchi Servizi srl?), la Fondazione promuove e sviluppa progetti e processi legati alle innovazioni informatiche e telematiche, a servizio delle attività sanitarie e socio-assistenziali. L?obiettivo è lo sviluppo di progetti specialistici – di concerto con tutti i Centri e i Servizi della Fondazione o di istituzioni similari – a forte contenuto tecnologico nel campo dell?Information and Communication Technology. Significative sono poi le partecipazioni alle società HIT (Health Information Technology) e al CETAD (Centro di Eccellenza nelle Tecnologie per Anziani e Disabili). È inoltre attivo nei Centri e tra i Centri della Fondazione il SIVA (Servizio Informazione e Valutazione Ausili), da oltre vent?anni riconosciuto punto di riferimento – in Italia e in Europa – nel campo degli ausili. In ogni SIVA è presente un?équipe di esperti che opera con strumenti e metodologie condivisi: l?attività si articola nella ricerca, con la partecipazione a progetti nazionali e internazionali; nella didattica, con l?organizzazione di appositi itinerari formativi per medici e terapisti della riabilitazione; nella consulenza sulla scelta degli ausili, sull?adattamento dell?ambiente di vita, di lavoro, di studio e sulla ricerca di ogni soluzione utile a migliorare l?autonomia personale o familiare delle persone che vivono situazioni di disabilità. Vari SIVA dispongono di un laboratorio o di una mostra permanente sugli ausili. Nel 2003, Anno Europeo della Persona Disabile, la Fondazione ha realizzato per il ministero del Welfare un Portale Internet (www.portale.siva.it) con la più completa banca dati di prodotti, esperienze e consigli sulle tecnologie per l’autonomia, la qualità della vita e l?inclusione sociale delle persone disabili. Il Portale SIVA si è ora aperto alla dimensione internazionale: il Progetto EASTIN (European Assistive Technology Information Network), promosso dalla Fondazione Don Gnocchi e sostenuto dalla Commissione Europea nell?ambito del programma eTEN, ha infatti realizzato a una rete informativa europea sugli ausili (www.eastin.info), che coinvolge anche Germania, Danimarca, Olanda, Spagna e Inghilterra. Area della solidarietà internazionale Internazionale per vocazione (le ?opere multiformi dell?umana solidarietà? care a don Gnocchi sono risposte comprensibili da ogni lingua, vero e proprio passe-partout capace di far cadere steccati ideologici, religiosi ed economici), la Fondazione da anni ha esteso il proprio campo di intervento oltre i confini nazionali, cooperando secondo il dettame statutario ?nel contesto delle iniziative pubbliche o private che operano con analoghi scopi in Italia o all?estero […] allestendo e gestendo strutture, presidi e servizi, particolarmente laddove risulti più intenso e meno tutelato il bisogno, anche con forme di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo?. La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri nel marzo del 2001 ha ufficialmente riconosciuto la Fondazione Don Gnocchi come Organizzazione Non Governativa (ONG). L’idoneità riguarda la realizzazione di programmi a breve e medio termine nei Paesi in via di sviluppo e la formazione in loco dei cittadini. Tale riconoscimento ha contribuito alla crescita della capacità della ?Don Gnocchi? di assistere e servire persone in difficoltà nei loro bisogni più urgenti, anche al di fuori del territorio italiano, grazie allo sviluppo di progetti realizzati con risorse interne ed esterne. In particolare, le principali attività dell?area della solidarietà internazionale oggi riguardano: ? promozione, gestione e coordinamento dei progetti di sviluppo in ambito internazionale; ? cura dei rapporti con le risorse umane dei Centri ?Don Gnocchi? per l?integrazione con le attività svolte sul territorio, nell?ottica di una sensibilizzazione alla dimensione della solidarietà internazionale; ? iniziative di formazione e promozione; ? sviluppo delle collaborazioni con il mondo ecclesiale e civile, istituzionale e non istituzionale, nazionale, europeo e internazionale. L?attività dell?area prevede anche forme di coinvolgimento e collaborazione con altri enti che già operano nel contesto della solidarietà internazionale, con il mondo del volontariato e, secondo opportunità dettate dalle tipologie dei progetti, con risorse del Servizio Civile Nazionale: in tale solco e in coerenza con la propria missione, la Fondazione riconosce nel volontariato un eccezionale strumento pedagogico che, mentre viene incontro a reali bisogni della società, educa le persone a vivere la vita in modo generoso e responsabile. DOVE OPERA LOMBARDIA Milano Centro ?S. Maria Nascente? IRCCS Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo Centro ?Girola-Fondazione Don Gnocchi? Istituto ?Luigi Palazzolo – Fondazione Don Gnocchi? Pessano con Bornago (Mi), Centro ?S. Maria al Castello? Monza (Mi), Hospice ?S. Maria delle Grazie? Lodi, Centro ?Fondazione Don Gnocchi? Inverigo (Co), Centro ?S. Maria alla Rotonda? Salice Terme (Pv), Centro ?S. Maria alle Fonti? Malnate (Va), Centro ?S. Maria al Monte? Brescia, Casa di Salute ?Moro Girelli ? Fondazione Don Gnocchi? Rovato (Bs), Centro ?S. Maria in Santo Stefano? Centro ?E. Spalenza-Fondazione Don Gnocchi? PIEMONTE Torino Centro ?S. Maria ai Colli? Presidio ?Ausiliatrice-Fondazione Don Gnocchi? LIGURIA Sarzana (Sp), Polo riabilitativo del Levante ligure, Ospedale ?S. Bartolomeo? EMILIA ROMAGNA Parma, Centro ?S. Maria ai Servi? TOSCANA Pozzolatico (Fi), Centro ?S. Maria agli Ulivi? I.R.C.C.S. Colle Val d?Elsa (Si), Centro ?S. Maria alle Grazie? Marina di Massa (Ms), Centro ?S. Maria alla Pineta? Fivizzano (Ms), Polo specialistico riabilitativo LAZIO Roma Centro ?S. Maria della Pace? Centro ?S. Maria della Provvidenza? MARCHE Falconara M.ma (An), Centro ?Egidio Bignamini – Fondazione Don Gnocchi? CAMPANIA Salerno, Centro ?S. Maria al Mare? S. Angelo dei Lombardi ?Polo specialistico riabilitativo? BASILICATA Acerenza (Pz), Centro ?M. Gala – Fondazione Don Gnocchi? Tricarico (Mt), Polo specialistico riabilitativo Sito www.dongnocchi.it sede legale e presidenza: 20121 Milano – piazzale Morandi, 6 direzione generale: 20162 Milano – via C. Girola 30


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