Non profit
Fondazione Carisbo acquista sei lettere del Carducci
Tre missive furono indirizzate dal premio Nobel per la letteratura a Domenico Gnoli
di Redazione
Un gruppo di sei lettere autografe, piu’ due biglietti, di Giosue’ Carducci (1835-1907), alcune delle quali finora inedite, e’ stato venduto a un’asta dalla casa Bloomsbury a Roma per 2.333 euro. Ad acquistare i cimeli del poeta cantore del Risorgimento e’ stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, come atto simbolico della conclusione del centenario della morte di Carducci. La Fondazione Carisbo e’ stata infatti particolarmente attiva nel ricco calendario carducciano, sostenendo numerosi eventi culturali. Tre missive furono indirizzate dal premio Nobel per la letteratura a Domenico Gnoli, poeta romano dalla vena romantica, bibliotecario capo della biblioteca Vittorio Emanuele II, tra il 1883 e il 1888. In una missiva del 1883 Carducci chiedeva allo Gnoli il volume delle memorie di Goethe ”ove e’ la Campagna di Francia”.
In una lettera del 1885 il poeta pregava Gnoli di portar con se’ ”la raccolta di lettere autografe di Mazzini” curata ”con molta fatica e industria”. In una lettera del 1888 lo informava che il giornale ”Secolo” gli aveva chiesto di scrivere sulle pitture del Maccari: il poeta si scherniva dicendo che ”di arti” poteva scriverne una volta per un giornale politico, ma non certo ”di proposito una seconda volta per un giornale artistico”. Nella raccolta compare anche una lettera inedita a Cesare Guasti del 24 aprile 1863. Carducci lo ringraziava del dono ”preziosissimo” di due libri, che gli avevano fatto rileggere ”con vero piacere tutto il Ricordo e con affetto pensoso gli scritti dell’Ada”; confidava poi all’amico che ”le cose mie pubblicate fuori di Firenze sono ben poche: certe Rime ragazzesche che non meritano da vero di esser rilette”.
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