Cultura

Fondazione Betania

Sessant’anni al servizio dei disabili. Con 30 strutture e all’avanguardia. (di Vincenzo Canonaco)

di Redazione

Fondazione Betania via Molise 21 – 88100 Catanzaro tel. 0961.763111 fax 0961.763204 info@betania.it www.betania.it Fondata nel 1942 Presidente: don Biagio Amato Scopo: assistenza e riabilitazione La disabilità non viene considerata più come momento di marginalità, ma elemento di promozione culturale di tutto il piccolo paese». In questa battuta è racchiusa parte della lunga storia e dell?impegno della Fondazione Betania, giunta al sessantesimo anno di vita. Nata in contemporanea a Catanzaro e Gasperina nel periodo del secondo conflitto mondiale a opera di due sacerdoti, come ricorda il presidente don Biagio Amato. Ogni giorno, 500 assistiti , di cui 400 in modo residenziale. Il tutto reso possibile da moltissimi operatori: 200, organizzati in sette cooperative. Le attività principali sono la riabilitazione, l?assistenza agli anziani e quella sanitaria. Attualmente ai due centri d?origine si devono aggiungere gli insediamenti operativi di Chiaravalle Centrale e Simeri Crichi, sempre nella provincia catanzarese, in tutto 30 strutture. Il lavoro degli ultimi anni è stato caratterizzato dal progetto Said (sistema di assistenza integrata per disabili) che ha superato i vecchi centri di riabilitazione. Sono state, infatti, trasferite nei gruppi famiglia ben120 persone. Così hanno avuto la possibilità di vivere in abitazioni e non in istituti. È stata una delle prime esperienze operative in Italia, ricorda con un pizzico d?orgoglio il presidente della Fondazione Betania. Un?esperienza che, oltretutto, ha fornito pure indicazioni legislative. Ma i problemi non mancano e sono legati ai ritardi nell?erogazione dei finanziamenti da parte della Regione. Le prospettive guardano verso l?integrazione con il mondo mediterraneo e con i tanti immigrati che vivono in Calabria. L?obiettivo è quello di aprire una scuola per operatori che si dedichino all?assistenza domiciliare. L?altro traguardo da tagliare è la realizzazione della ?Città del sole?. Su un terreno di 70 ettari proveranno a integrare soggetti svantaggiati, ex tossicodipendenti, disabili, nomadi ed ex carcerati dandogli un tetto, ma anche un lavoro. «Sarà» spiega il presidente «un incubatore di imprese sociali».


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