Welfare

Fondazione Adecco in ASviS: quando l’inclusione lavorativa è motore di sviluppo sostenibile

"Vogliamo dare il nostro contributo nel portare a compimento l'agenda 2030”, indica Francesco Reale, segretario generale di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità. Quattro i goal (obiettivi) su cui la Fondazione è in prima linea: povertà, parità di genere, disuguaglianze e lavoro dignitoso, con particolare attenzione ai Neet

di Daniele Biella

“Per noi è fondamentale fare parte di ASviS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile”. Francesco Reale, Segretario Generale di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, ha ben chiara la motivazione dell’adesione della Fondazione (nata dal Gruppo Adecco) alla rete più ampia d’Italia dedicata alla promozione degli obiettivi dell’Agenda 2030. “Siamo diventati soci di ASviS proprio perché il futuro di cittadini, istituzioni, realtà profit e non profit ruota attorno alla capacità di portare a compimento l’Agenda, e noi vogliamo dare il nostro contributo”, sottolinea Reale. Come Fondazione Adecco, altri 236 enti del Terzo settore sono parte di ASviS e lavorano assieme per portare avanti l’impegno per uno sviluppo sostenibile.

Ma cos’è l’agenda 2030? É un programma di azioni multilaterali per indirizzare le scelte politiche socio-ambientali a livello globale, firmato dalle Nazioni Unite nel 2015 e basato su 17 goal, obiettivi, declinati in 169 target, traguardi specifici. “Non bisogna parlare di sviluppo sostenibile perché si è buoni, ma perché deve cambiare il nostro modo di essere se vogliamo garantire un futuro al mondo in cui viviamo”, indica Enrico Giovannini, oggi portavoce di ASviS e in passato Ministro del Lavoro (Governo Letta) e Presidente dell’Istat. ASviS ha commissionato di recente un sondaggio su 3mila cittadini italiani proprio sull’Agenda 2030: “Per il 75% degli intervistati l’Agenda pone temi prioritari ed è urgente agire”, spiega Giovannini. Chi, in particolare, deve agire, sempre secondo le persone intervistate? “Il Governo al primo posto, poi i cittadini stessi, i centri di ricerca e le imprese. Meno gli istituti di filantropia, proprio perché non è una questione di bontà d’animo ma di dovere collettivo”. Anche l’Onu stessa, nel presentare l’agenda, pone le imprese come stakeholder principali in una logica di sviluppo sostenibile e impatto sociale.

Come ricorda anche il recente white paper di Fondazione Adecco in tema Diversity & Inclusion, la maggior parte delle persone è disposta a pagare di più nel preferire le aziende che portano avanti azioni di sostenibilità. E le stesse aziende ne giovano in qualità: “Si realizzano storie di inclusione molto belle, con risultati apprezzabili anche in termini di motivazione dei dipendenti”, rimarca Reale. “La stessa produttività aziendale cresce, se si investe in tale direzione”, aggiunge Giovannini , “si arriva al 15% in più di fatturato per le grandissime imprese, 10% per le medio-grandi, 5% per le altre”.

In ASviS sono presenti enti non profit di varia natura, dalle grandi associazioni al forum del Terzo settore, dalle associazioni d’impresa alle fondazioni. Fondazioni che per gradi hanno promosso azioni concrete: “le fondazioni delle grandi imprese inserendo i 17 obiettivi dell’agenda 2030 nella rendicontazione non finanziaria, quelle bancarie con interventi di finanza sostenibile, le altre fondazioni socie di ASviS con strategie finalizzate a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda relativi al proprio settore. Come nel caso stesso di Fondazione Adecco: “Noi lavoriamo per l’inclusione sociale delle persone svantaggiate e i nostri progetti entrano in pieno in alcuni goal”, riprende Francesco Reale. Quali? “Il goal 1, dedicato alla povertà. Il 5, sulla parità di genere. Il 10, sulle diseguaglianze. Infine l’8, per un lavoro dignitoso: in particolare puntiamo ad alleviare la disoccupazione giovanile con azioni verso i Neet (ragazze e ragazzi che non stanno né lavorando né studiando né sono in formazione), categoria per cui l’Italia è purtroppo al primo posto in Europa”, aggiunge il Segretario Generale di Fondazione Adecco.

La Fondazione accompagna le aziende a sviluppare progetti che permettano di vivere la responsabilità sociale d’impresa come un impegno necessario di innovazione sociale – valorizzando le diversità, favorendo la formazione continua, incentivando leadership attente all’inclusività – in rete con il territorio di riferimento. “L’adesione ad ASviS è per noi un valore aggiunto perché la nostra realtà si apre al confronto con le centinaia di partner dell’Alleanza, conoscendo le buone prassi di altri e condividendo i nostri risultati”, spiega Reale. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono inseriti nella comunicazione istituzionale della Fondazione: “sostenibilità per noi significa employability di chi rischia di rimanere escluso dalla società, come i Neet appunto, ma anche i rifugiati (a cui è dedicato il progetto Safe In), le donne spesso vittime di discriminazione di genere e le persone con disabilità”.

Foto di copertina: Brandon Mowinkel – Unsplash

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