Cultura
Foggia: gli schiavi dei campi ora rischiano l’espulsione
I titolari delle aziende sono stati denunciati, i 43 clandestini romeni saranno invece espulsi.
di Chiara Sirna
Per gli sfruttatori é scattata la denuncia, per gli sfruttati invece l’espulsione. Dopo lo scandalo dei lavoratori immigrati ridotti in condizioni di schiavitù nel foggiano per la raccolta di pomodori sono iniziate le prime ispezioni, volute dal ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Ma a pagarne le conseguenze, ancora una volta, sono stati loro: gli mmigrati.
Invece di vedersi riconosciuto lo status di sfruttati ed essere avviati, come annunciato tra l’altro nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato, verso un percorso di regolarizzazione che preveda il rilascio di un permesso “speciale” di soggiorno ai lavoratori clandestini sfruttati attraverso una modifica all’art. 18 della legge Bossi-Fini (proposta lanciata proprio in seguito allo scandalo denunciato da Medici Senza Frontiere e da un reportage di Fabrizio Gatti sulle colonne dell’Espresso, che in quelle campagne ci ha stracorso 7 giorni interi), oggi per loro si prospetta un ordine di espusione. E quindi un rimpatrio immediato a casa.
In seguito alle ispezioni ordinate dal ministro del Lavoro, Cesare Damiano, per contrastare il fenomeno dello sfruttamento di lavoratori immigrati nella raccolta stagionale del pomodoro i carabinieri hanno identificato 90 lavoratori stranieri, di cui 43 extracomunitari (tutti romeni) ed i restanti neocomunitari. Tutti i 43 extracomunitari sono risultati sprovvisti del permesso di soggiorno. I titolari delle aziende sono stati denunciati, gli irregolari saranno invece espulsi.
Intanto però l’onda d’urto del provvedimento ha raggiunto il mondo politico. Puntuale come un orologio svizzero la levata di scudi é arrivata in primis da Rifondazione Comunista. “I provvedimenti di espulsione degli immigrati clandestini nelle campagne del foggiano sono un fatto gravissimo: al danno si aggiunge la beffa. La decisione appare ancora più grave alla luce delle dichiarazioni del ministro Amato e della sottosegretaria Lucidi che hanno annunciato una modifica dell’ art.18 della Bossi-Fini per tutelare gli immigrati sottoposti a queste odiose forme di sfruttamento”, ha tuonato il segretario regionale del partito, Nicola Fratoianni.
Per il momento però per i 43 caldestini romeni si prospetta l’espulsione.
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