Sostenibilità
Focus trasporti
Ma sta migliorando oppure no? (Rispondono: Anna Donati, Senatrice del Gruppo Verdi e Vincenzo Pozzi, Presidente Anas)
di Redazione
Il sistema dei trasporti in Italia sta peggiorando o migliorando?
Anna Donati: Sta peggiorando perché non ci sono misure governative credibili per sostenere il riequilibrio verso i sistemi a minore impatto ambientale come ferrovia e cabotaggio. Non si sostengono misure capaci di rallentare la crescita della mobilità, non si offrono ai cittadini trasporti collettivi meno inquinanti.
Vincenzo Pozzi: Negli ultimi due anni si è registrata una positiva inversione di tendenza, grazie all?opera del ministro Lunardi e degli enti locali, che hanno intrapreso il potenziamento delle infrastrutture per superare il forte squilibrio tra domanda e offerta di trasporto.
Cosa bisogna fare per togliere le merci dalla strada? Ci riusciremo mai?
Anna Donati: Togliere all?autotrasporto i sostegni diretti e indiretti che oggi gli sono assicurati quali un pedaggio autostradale scontato e bassissimo, le agevolazioni al prezzo del gasolio e gli scarsi controlli sul rispetto del Codice della strada (turni di guida, velocità, peso, merci pericolose). A questo andrebbero aggiunti sistemi di incentivi fiscali al trasporto merci su ferrovia e per mare, oggi minimi e decisamente inferiori a quelli assicurati all?autotrasporto, e investimenti nei sistemi portuali, ferroviari, interportuali.
Vincenzo Pozzi: È necessario un riequilibrio delle modalità di trasporto, soprattutto per quanto riguarda le merci.Ciò si ottiene potenziando il sistema portuale, realizzando le opere ferroviarie previste dalla ?legge obiettivo? e sviluppando le stazioni di scambio intermodale tra gomma, ferro e autostrade del mare. Occorre anche ammodernare la rete stradale e autostradale esistente, mettere in sicurezza tutti i tunnel e realizzare i collegamenti stradali necessari a dare ossigeno alla nostra economia e a migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Perché gli interventi strutturali a favore del trasporto pubblico di massa sono andati a rilento?
Anna Donati: Per tre ragioni. Le scarse risorse pubbliche destinate ai Comuni, le procedure burocratiche e centralistiche e infine una mancata selezione dei progetti con standard internazionali che avrebbe evitato le dispute politiche e ideologiche per scegliere tra tramvia, metropolitana e sistemi su gomma.
Vincenzo Pozzi: Posso rispondere solo per le strade. Due fattori hanno determinato un forte ritardo: i finanziamenti discontinui e insufficienti e un assetto normativo ?frenante? in rapporto alla realizzazione in tempi rapidi e certi delle opere. Il rispetto dei vincoli imposti dal Trattato di Maastricht ha causato il forte contenimento della spesa per investimenti nel settore delle opere pubbliche, cui si è aggiunta una certa discontinuità degli stessi finanziamenti.
Si va verso il rilancio autostradale: è in contraddizione con la necessità di togliere merci e passeggeri dalla strada e diminuire l?effetto di emissioni?
Anna Donati: Indubbiamente: il governo Berlusconi con il piano di opere strategiche prevede 2mila chilometri di nuove autostrade, che aumenteranno traffico e inquinamento. Per questo i Verdi e gli ecologisti si oppongono.
Vincenzo Pozzi: Non c?è contraddizione tra la necessità di rafforzare il sistema ferroviario e il cabotaggio, e il rilancio del comparto autostradale. Le due cose devono andare avanti insieme, se si vuole recuperare il gap infrastrutturale rispetto all?Europa.La realizzazione delle grandi opere ferroviarie previste dalla ?legge obiettivo? raggiungerà già un obiettivo importante se consentirà che la domanda di trasporto venga intercettata dalla modalità-ferro anziché dalla modalità-gomma.
La regionalizzazione porterà a una frammentazione di finanziamenti
per cui non si faranno gli investimenti in sistemi di trasporto sostenibili?
Anna Donati: Non ritengo che questo scenario negativo sia dovuto alla regionalizzazione ma al fatto che mancano a ogni livello regole e obiettivi misurabili di trasferimento di merci e passeggeri verso ferrovie, cabotaggio e trasporto collettivo, così come indicati nel Piano generale dei trasporti del 2001 e oggi messo in fretta in un cassetto dal ministro Lunardi.
Vincenzo Pozzi: Il processo di regionalizzazione è scaturito da una legge dello Stato e risponde a logiche di federalismo che ormai sono condivise. In ogni caso non sarei così pessimista. Esistono strumenti di pianificazione degli interventi, come gli accordi di programma, che consentono una concertazione tra Stato, Regioni e società come l?Anas e Ferrovie dello Stato e di tenere conto delle esigenze trasportistiche di un territorio in un?ottica equilibrata, senza privilegiare una modalità su un?altra.
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