Politica

Focus staminali cordonali

di Benedetta Verrini

La Giunta regionale della Lombardia ha deciso di rinnovare la convenzione con le due sedi della Cord Blood Bank lombarda, la banca regionale che conserva e distribuisce per scopi terapeutici il sangue del cordone ombelicale donato dalle puerpere. Si tratta della Milano Cord Blood Bank della Fondazione Irccs Ca’ Granda e della Pavia Cord Blood Bank della Fondazione Policlinico San Matteo.
Queste due realtà – sviluppate nell’ambito dei due ospedali negli anni 90 con la collaborazione di una trentina di sale parto – rappresentano il più vasto inventario di cellule staminali emopoietiche disponibili al trapianto di tutta Italia: hanno tipizzato e congelato 12mila campioni su un totale nazionale di 30mila. «Grazie alla donazione di tante madri», spiega a Vita il direttore della Milano Cord Blood Bank, Paolo Rebulla, «in questi anni sono stati possibili 411 trapianti in tutto il mondo. Ma l’inventario andrebbe raddoppiato, se non triplicato, per raggiungere l’obiettivo di compatibilità con il 90% dei malati mondiali bisognosi di un trapianto». La banca lombarda è stata investita di un ruolo di assistenza tecnico-scientifica al neonato network nazionale delle banche cordonali italiane.
Per lo svolgimento delle attività alla Mangiagalli e al San Matteo, la Regione ha garantito a ciascuna struttura un finanziamento annuo di 1,3 milioni fino al 2012 compreso (per un totale di 7,8 milioni). «La donazione del sangue cordonale», ha affermato l’assessore alla sanità Luciano Bresciani, «non costa nulla, non comporta rischi e può dare una possibilità di guarigione a pazienti affetti da gravi patologie. Per questo sosteniamo l’attività delle due banche regionali, e promuoveremo l’informazione su questo tema, organizzando momenti di formazione per gli operatori sanitari e una campagna di informazione rivolta ai futuri genitori perché possano comprendere l’importanza di questo gesto».


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