Al via entro quest’anno la sperimentazione di un trattamento per la sclerosi multipla legato all’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali. L’annuncio a margine della Giornata mondiale sulla sclerosi multipla, il 26 maggio. Lo studio si avvale di finanziamenti internazionali, fra cui quello dell’Aism – Associazione italiana sclerosi multipla, attraverso la propria fondazione Fism. La sperimentazione sarà coordinata per l’Europa da Antonio Uccelli, dell’università di Genova.
Novità anche sul fronte dei farmaci. Mario Battaglia, presidente della Fism, ha dichiarato: «Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progresso enorme della ricerca. Questo ha portato a sviluppare dei farmaci, alcuni dei quali sono già a nostra disposizione: altri arriveranno l’anno prossimo». E aggiunge: «Entro il 2015 avremo 15 terapie a disposizione». Sono infatti diversi gli studi a livello avanzato che nel giro di tre anni potrebbero arrivare all’approvazione dell’Emea, l’agenzia europea dei farmaci. Novità importanti sono attese anche da farmaci già in commercio per altre indicazioni, e quindi sicuri, che potrebbero nascondere molecole utili alla cura della sclerosi multipla: è il progetto partito da Oxford e importato in Italia come progetto «Centers – Centro neurologico terapie sperimentali», che da oggi prevede la creazione di un polo che unisce le Neurologie delle università La Sapienza e Tor Vergata di Roma.
Poter contare su un numero di trattamenti maggiore «significa poter intervenire sulle diverse forme di malattia con dei farmaci che rallentano la progressione della patologia. E questo per un malato giovane è molto importante», sottolinea Battaglia. Anni fa un malato di Sm aveva una prospettiva di 5/7 anni senza l’insorgere di disabilità: grazie alla ricerca, già oggi chi si ammala ha una prospettiva di venti anni.
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