Volontariato
Focsiv premia i volontari di ambiente, educazione e integrazione
Il XXIII Premio del Volontariato internazionale va a Marco Alvan per Lvia in Burkina Faso e Mali; a Chiara Passatore, in Romania per il servizio civile, il premio Giovane Volontario europeo; Volontario del Sud è invece Samuel Murage Kingori, un insegnante. Le due menzioni speciali a una suora medico del soccorso in mare dei migranti e ai produttori della "Caciotta della Solidarietà" nei territori colpiti dal sisma
di Redazione
Sostenibilità ambientale, sviluppo umano, bene comune dei territori, delle comunità e delle persone: sono queste le aree che vedono impegnati i tre premiati della XXIII edizione del Premio Volontariato Internazionale Focsiv. Tre ambiti che sono coerenti con gli obiettivi di Agenda 2030 e che dimostra come il volontariato agisca coerentemente e con i suoi elementi migliori, quelli che da 23 anni ricevono il premio internazionale Focsiv in occasione della Giornata mondiale del Volontariato, istituita dalla Nazioni Unite e che si celebra ogni anno il 5 dicembre.
Sabato 3 dicembre a Palazzo Rospigliosi, a Roma al termine del convegno “Il ruolo positivo della società civile dei sud e della diaspora per il co-sviluppo” saranno premiati: Marco Alban, rappresentante di LVIA Burkina – Mali, vincitore del Premio Volontario Internazionale, Chiara Passatore, volontaria in Servizio Civile per IBO Italia in Romania, vincitrice del Premio Giovane Volontario Europeo, e di Samuel Murage Kingori, presidente per il National Government Constituency Development Fund della Regione di Nyahururu in Kenya e volontario per il Saint Martin CSA – Catholic Social Apostolate, vincitore del Premio Volontario del Sud.
Ambiente, educazione e integrazione sono le aree in cui sono impegnati i tre vincitori che portano avanti tre interventi in diverse aree del mondo con un unico denominatore: lo sviluppo umano come sistema di crescita per le comunità ed i Paesi.
L’ambiente al centro della visione progettuale di Marco Alban in Burkina Faso (nella foto in apertura) a partire dallo smaltimento e dal riciclo della plastica, problema endemico in tante regioni dell'Africa, che consegue l'empowerment delle donne e che da risposte con il miglioramento dell'educazione, della malnutrizione, dell'accesso all'acqua e dello sviluppo agricolo. Alban, 46 anni torinese, vincitore del Premio volontario internazionale, vive in dal 1999 con la moglie senegalese e con i loro tre figli, ama definirsi “ambasciatore del territorio e ritiene che il ruolo del volontario non si limiti a realizzare progetti, ma anche e soprattutto a promuovere processi culturali e di sviluppo e fare da ponte tra nord e sud”
L'integrazione dei bambini della comunità rom e dei ragazzi a rischio di dispersione scolastica, in una delle regioni depresse della Romania, per Chiara Passatore – 26 anni che ha appena terminato il suo servizio civile a Panciu (cittadina di 8mila abitanti a 200 km da Bucarest) – è lo strumento che permette di far ora accedere all'educazione i bambini più vulnerabili, ma che a lungo termine porta, per le nuove generazioni, alla certezza che si possa rompere il circolo vizioso della povertà e abbattere le divisioni.
La consapevolezza che l'educazione sia l'unico mezzo per la crescita degli individui e dei Paesi passa, per Samuel Murage Kingori, dalla difesa dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ad iniziare dalla difesa e dal miglioramento della qualità della vita dei bambini provenienti dalla strada o vittime di violenza, per i quali è necessario, per prima cosa, protezione ed affetto. Murage, dal 1994 è insegnante di Kiswahili, sciente e studi sociali nella scuola elementare Mount Angerl di Nyahururu.
Come nell’edizione 2015 a questi tre premi si affiancano due Menzioni speciali. A riceverle Suor Angel Bipendu Nama, medico del Cisom – Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta impegnata nel salvataggio dei migranti a bordo delle navi della Guardia Costiera, e Carlo Catanossi, presidente del Gruppo Grifo Agroalimentare, produttori della “Caciotta della solidarietà” che permette di scongiurare la possibile chiusura delle stalle di un territorio umbro, laziale e marchigiano così duramente colpito dal sisma di fine agosto e ottobre.
«Sono ancora fermamente convinto che il Servizio Civile, così come lo pensammo 20 anni fa, abbia generato un movimento di giovani capaci di suscitare sentimenti di solidarietà tra i popoli che ci hanno condotto ad abbattere muri e a costruire ponti e che, oggi più che mai, sono il baluardo contro le derive populiste del nostro Continente. Potrei definirli come la Migliore Gioventù della nostra cara e vecchia Europa, ha dichiarato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv. «Nella stessa convinzione abbiamo scelto di premiare un volontario straniero impegnato nel proprio Paese in progetti di sviluppo umano e cooperazione, come simbolo dell'impegno di tante persone, anche immigrate, che si adoperano attivamente per la crescita dei paesi di origine. Non solo sono risorse preziose, quando volontari, per la crescita economica e sociale del proprio Paese, ma sono, soprattutto, portatori di un patrimonio di esperienze, valori e competenze per gli stati che li accolgono, capaci di generare, con l'integrazione, un processo di innovazione sociale propositivo»
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