Non profit

Focsiv: «L’Italia salvaguardi i paesi poveri»

L’organizzazione ha icnontrato il sottosegretario Urso e ha chiesto che il paese tolga i dazi ai prodotti degli stati più bisognosi

di Redazione

«La recente crisi alimentare e le speculazioni finanziarie non considerate al vertice Fao e appena menzionate al G8 siano il paradigma con cui i membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e soprattutto l’Italia negozieranno il 21 luglio prossimo l’accordo agricolo, affinché sia tutelata l’agricoltura in Europa, ma anche e soprattutto nei paesi più poveri dove rappresenta la principale fonte di reddito e di occupazione». E’ quanto chiesto oggi dalla Focsiv al sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, incontrato nell’ambito del tavolo Omc voluto dal Ministero presso l’Istituto per il Commercio estero in vista della riunione convocata dal direttore generale dell’Omc Pascal Lamy per il 21 luglio.
 
In particolare la  Focsiv ha dichiarato di «condividere la proposta dei sindacati di differenziare i paesi emergenti dai paesi più poveri, al fine di tutelare maggiormente gli interessi di questi ultimi e di portare economie come Cina, India e Brasile ad assumersi delle responsabilità anche in materia commerciale» e ha poi sottolineato come «la più forte preoccupazione sia quella che l’intrecciarsi di deroghe e di eccezioni a favore delle economie industrializzate non faccia che perpetrare l’attuale ingiustizia del sistema commerciale internazionale, dove i paesi più ricchi riescono a bloccare l’accesso ai propri mercati proprio ai prodotti che i Paesi poveri producono. È il caso della norma che prevede l’accesso senza dazi e senza restrizioni quantitative ai prodotti provenienti dai paesi meno avanzati, ma che allo stesso tempo riconosce ai paesi industrializzati la possibilità di porre un eccezione del 3% in cui verrebbero inclusi proprio gli unici prodotti che i paesi meno avanzati potrebbero esportare».

Se, come ha detto Urso, l’Italia ha intenzione di assumere un ruolo di leadership domani al Consiglio Affari Generali dell’Unione europea (Gaerc) e di non derogare sulle proprie linee rosse, la Focsiv chiede che «oltre alle indicazioni geografiche e alla tutela dei prodotti sensibili per l’agricoltura italiana anche la salvaguardia dei paesi più poveri sia un’ulteriore linea rossa del Governo su cui non derogare»

Tra le priorità strategiche che l’Italia intende difendere, definite linee rosse, infatti, si ricorda proprio la questione delle indicazioni geografiche, ovvero le norme sulla tracciabilità per prevenire la contraffazione a tutela della produzione agricola nazionale.

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