Politica
Focsiv: d’accordo su esortazione del Vaticano all’Onu
La cooperazione, secondo il coordinamento di ong, è la chiave per arrivare a una pace sostenibile
di Redazione
Con un comunicato, la Focsiv, federeazione di ong di ispirazione cristiana, si unisce all’esortazione di mons. Celestino Migliore, Nunzio Apostolico e Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, rivolta alla comunità internazionale «a una maggiore sensibilità e a più sforzi nella promozione della coesistenza pacifica e della sopravvivenza dell’intera famiglia umana», sostenendo che «la migliore formula per il successo è la cooperazione e la partnership tra gli Stati, le Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali e la società civile»
Ieri mons Migliore Migliore ha deplorato davanti all’Assemblea generale gli «insolubili conflitti in molte regioni del mondo» che sembrano perpetuare la convinzione che «la violenza e la guerra possano prendere il posto della cooperazione e del dialogo per il bene comune» al conseguimento del quale si frappongono ancora molti ostacoli. Rammentando l’affermazione di Paolo VI «o sviluppo è il nuovo nome della pace», il rappresentante della Santa Sede ha sottolineato l’urgenza di «concentrarsi sulle cause» che sottostanno ai conflitti.
Preso atto dei «numerosi contrattempi nel nostro impegno di globalizzare la solidarietà verso i poveri», mons. Migliore ha espresso l’auspicio che «l’imminente conferenza sulla finanza per lo sviluppo in programma a Doha rappresenti per la comunità internazionale un’opportunità per consolidare le promesse e rinnovare la cooperazione tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo».
«Per raggiungere una pace giusta e duratura bisogna promuovere il multilateralismo nelle organizzazioni internazionali» afferma Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel mondo Focsiv, « invertendo la tendenza alla sua erosione nei settori della regolamentazione delle armi, del disarmo e della non proliferazione». «Disarmo, sviluppo e pace sono tre concetti l’uno complementare all’altro» aggiunge Marelli «ecco perché ancora una volta rinnoviamo il nostro appello al Parlamento italiano affinché possa rivedere la decisione dei tagli previsti nella prossima finanziaria alla voce cooperazione internazionale».
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