Leggi e norme

Flop del contributo energia: il Terzo settore chiede appena il 16% delle risorse stanziate

Ammontano a 15,8 milioni i contributi chiesti ed ammessi dagli Enti di Terzo settore per contrastare il "caro bollette". Il Governo nel 2022 aveva stanziato 100 milioni. I numeri (incredibili) resi noti dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

di Sara De Carli

lampadine

Novantotto milioni e mezzo di euro di fondo e 15,8 milioni di contributi erogati. Sono questi i numeri (incredibili) del tanto atteso e tanto richiesto “contributo energia” per gli Enti di Terzo settore, introdotto nel 2022 con il Dl 144/2022. I numeri sono tutti pubblici, contenuti nel decreto direttoriale numero 13 del 16 febbraio 2024, pubblicato sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Nell’autunno 2022, in pieno panico da “caro-bollette” (qui il viaggio di VITA nelle Rsa alle prese con gli aumenti del costo dell’energia), con il dl “Aiuti ter” e “Aiuti quater” vennero creati due diversi fondi a sostegno degli enti del Terzo settore, per un ammontare complessivo di 270 milioni di euro. Un fondo da 170 milioni di euro era di competenza del ministero della Disabilità: 120 milioni erano destinati a Ets che erogano servizi sociosanitari e socioassistenziali in regime semiresidenziale e residenziale in favore di disabili e 50 milioni destinati ad Ets che erogano servizi sociosanitari e socioassistenziali in regime semiresidenziale e residenziale in favore di anziani. Il secondo fondo da 100 milioni di euro era di competenza del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ed è destinato agli Ets diversi da quelli che beneficiavano dell’altro fondo (leggi qui l’intervista ad Alessandro Lombardi). In entrambi i casi si riconosceva un contributo a fondo perduto per l’aumento dei costi di energia elettrica e gas naturale sostenuti nei primi tre trimestri del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. 

Le domande presentate

Gli esiti del primo fondo, destinato a Rsa e strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili sono di novembre, quelli del fondo “per tutti gli altri” Ets di adesso. Sui 100 milioni del fondo, 98,5 sono destinati all’erogazione dei contributi concedibili agli enti beneficiari della misura e 1,5 milioni a titolo di rimborso dei costi sostenuti da Invitalia S.p.A. per lo svolgimento delle attività previste dalla convenzione. Le domande di contributo pervenute (con dieci giorni di proroga) sono state 3.104. Altre 1.260 domande risultavano in fase di compilazione ma non ultimate: una nuova riapertura dello sportello dal 21 dicembre 2023 al 23 gennaio 2024 per i soli enti per cui risultava una domanda pendente ha portato ad ulteriori 53 domande di contributo. In totale quindi sono pervenute 3.157  domande di contributo, per un importo pari a 21.417.829,32 euro.


Gli importi da liquidare

Gli enti ammessi alla concessione ed erogazione del contributo (qui l’elenco) sono stati 2.642, di cui 2.512 iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore e 130 Onlus iscritte nella relativa anagrafe. L’importo da liquidare risulta pari a 15.808.512,92 euro. Fra gli enti ammessi, sono 125 quelli che hanno avuto il contributo massimo previsto, di 30mila euro. Per altri 515 enti l’istruttoria è ancora in corso, per un valore di ulteriori 5.609.316,40 euro. Insomma, al momento da Invitalia verranno bonificati contributi per un valore pari al 16% delle risorse che il Governo aveva messo a disposizione e se anche tutte le domande in fase di verifica venissero accolte, arriveremmo complessivamente a 21,4 milioni di euro, pari al 21,7% delle risorse stanziate.

Il fondo per le strutture per anziani e disabili

Per quanto riguarda invece il fondo da 170 milioni di euro di competenza del ministero della Disabilità, destinato a Ets che erogano servizi sociosanitari e socioassistenziali in regime semiresidenziale e residenziale in favore di disabili e anziani, le domande evase sono state 1.183 e sono stati erogati 21.619.969,61 euro. In questo caso i contributi erogati sono pari al 12,8% delle risorse diponibili.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.