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Fivol: Volontariato protagonista nei comuni italiani

Settantacinque comuni capoluogo su 100 riconoscono nel loro Statuto la sua funzione e il valore: i dati di una ricerca presentata al convegno nazionale in corso

di Benedetta Verrini

Cresce l’attenzione dei comuni italiani nei confronti delle organizzazioni di volontariato. Il loro diventa sempre piu’ un ”rapporto di reciprocita”’, quasi un ”connubio”. Allo stesso tempo si riduce la forbice tra nord e sud. Lo confermano alcuni dati di un’indagine realizzata dalla Fivol (Fondazione italiana per il volontariato) attraverso questionari inviati agli Assessorati alle Politiche sociali di 106 comuni capoluogo e presentati nel corso del convegno nazionale Fivol, in programma anche domani. Settantacinque comuni capoluogo su 100, rileva la ricerca, riconoscono ”in modo esplicito o argomentato” nel loro Statuto la funzione e il valore del volontariato. Il 67% lo sostiene partecipando attivamente – insieme o in collaborazione ad altri soggetti come Centri di servizio, coordinamenti e consulte – nella promozione di eventi in suo favore, come feste cittadina o presentazione di nuovi servizi integrati pubblico-volontariato. Inoltre, circa il 50% dei comuni analizzati ha adottato un Albo delle organizzazioni di volontariato (Odv) e di quelle no-profit che realizzano interventi o gestiscono servizi sociali. L’indagine, ha spiegato Renato Frisanco, responsabile Studi e ricerche Fivol, sottolineando che l’elaborazione definitiva e’ in via di conclusione, ha l’obiettivo di analizzare il rapporto tra amministrazioni pubbliche e volontariato e l’impegno dei comuni nel favorire, sostenere e integrare la loro azione. Da questa analisi tendenziale, ha commentato, emerge che ”l’attenzione e’ crescente e il volontariato siede sempre piu’ ai tavoli della concertazione e della progettazione a livello territoriale dei servizi”, tanto da poter parlare di ”capacita’ di connubio”, di un ”rapporto che si fa sempre piu’ di reciprocita”’. Inoltre, ha proseguito, ”l’enfasi con cui i comuni del mezzogiorno vogliono valorizzare e sostenere il volontariato nel proprio Statuto va accorciando le distanze con il nord. Di fatto – ha sottolineato – oggi il volontariato cresce piu’ velocemente al sud, per cui si sta riducendo la forbice per quanto riguarda la presenza nel Paese”. Il concetto, ha concluso Frisanco, e’ quello della ”sussidiarieta’ circolare, ossia l’impegno a farsi carico di un problema in un rapporto che e’ sempre piu’ pubblico-privato”. Tuttavia, emerge dall’indagine, se da un lato ”appare sostanzialmente e diffusamente riconosciuta la funzione e il valore del volontariato”, dall’altro ”meno incisiva appare invece la funzione promozionale” nei suoi confronti da parte dei comuni, ”piu’ orientati nel caso a reclutare direttamente la risorsa gratuita che a conoscere il fenomeno e a informare i cittadini sulle unita’ solidaristiche operanti nel territorio”. La ricerca evidenzia, infatti, per esempio, che i comuni che tra il 2001 e il 2003 hanno realizzato vademecum informativi sul volontariato sono solo 3 su 10. Da parte dei comuni arriva pero’ anche un tipo di supporto tecnico: 92 su 100 hanno infatti messo a disposizione delle Odv del proprio territorio sedi, attrezzature o materiali. Inoltre, per quanto riguarda l’accesso ai fondi Ue, sono stati 46 su 100 i Comuni impegnati per lo piu’ nella partecipazione in qualita’ di partner elettivi del terzo settore a progetti europei. Ci sono poi le convenzioni con le Odv (53% dei comuni capoluogo). Solo 3 su 10 hanno invece promosso e realizzato la Consulta del volontariato, mentre il 54% ha istituito Consulte di un’area di intervento o di utenza (per esempio per anziani o immigrati); il 55% ha attivato tavoli di consultazione. Infine, il 30% ha realizzato la Carta dei servizi, in cui vengono definiti i criteri per l’accesso e il funzionamento dei servizi. In generale, ha detto il presidente Fivol, Carlo Santini, aprendo il convegno ”Per un nuovo volontariato quale modello di cittadinanza”, oggi ”la ricerca di nuove forme di cittadinanza appunto, di partecipazione attiva, assume piu’ forte significato alla luce delle dure esperienze di conflittualita’, di violenza, di emarginazione e di ingiustizia di cui siamo sempre piu’ frequentemente spettatori, quando non vittime, e delle amare delusioni”. Da parte della Fivol, ha concluso, continua l’impegno affinche’ il volontariato ”diventi la motivazione etica di ogni forma di cittadinanza”. www.fivol.it


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