Anniversari

Fish, 30 candeline e un nuovo nome

Dopo tre decadi di attività a favore dei diritti e dell’inclusione delle persone con disabilità l'associazione annuncia il cambio del nome, diventa Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie. Vincenzo Falabella: «Questo anniversario non è solo un punto di arrivo, ma un punto di ripartenza. Abbiamo la responsabilità di continuare a lottare per una società che non lasci nessuno indietro»

di Ilaria Dioguardi

Quello della Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap è un percorso fatto di battaglie e conquiste, culminato in un incontro alla Camera dei Deputati con ministri e principali forze politiche, per celebrare un traguardo importante: trent’anni di attività a favore dei diritti e dell’inclusione delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

«Questo anniversario non è solo un punto di arrivo, ma un punto di ripartenza. Abbiamo la responsabilità di continuare a lottare per una società che non lasci nessuno indietro, rinnovando il nostro impegno a fianco delle persone con disabilità e delle loro famiglie». A dirlo è stato il presidente Fish, Vincenzo Falabella, che ha annunciato il cambio del nome in Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie.

Un cambiamento che riflette l’evoluzione dell’associazione e la centralità del legame con le famiglie delle persone con disabilità, testimoniando un impegno sempre più ampio e articolato per il riconoscimento di diritti per tutti. «Ma manteniamo il logo Fish», ha continuato Falabella. «Occorre cambiare passo, serve un salto di qualità per garantire i diritti costituzionali delle persone con disabilità. Abbiamo cambiato il modo di fare associazionismo, nell’arco dei 30 anni: abbiamo messo da parte la rabbia e abbiamo acquisito autorevolezza. E il primo atto del 2025 potrebbe essere un ulteriore passo di civiltà: sarebbe ora di inserire la parola “disabilità” nella Costituzione italiana».

Durante l’evento, che si è svolto nella Sala della Regina, i rappresentanti della federazione hanno tracciato un bilancio del cammino percorso, sottolineando l’importanza del dialogo istituzionale e della cooperazione tra associazioni, cittadini e politica per costruire una società maggiormente inclusiva. Le forze politiche presenti hanno riconosciuto il ruolo essenziale di Fish nel promuovere l’attuazione delle normative e nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della disabilità.

«Siamo in un momento storico importante, in una stagione di grandi riforme. Ritengo che la riforma del Terzo settore sia un elemento dirimente su come mettere a sistema tutte le riforme», ha affermato Roberto Speziale, vicepresidente vicario Fish. «Oggi la nostra associazione ha più di 500 enti al proprio interno, noi siamo un pezzo di Stato che agisce la sussidiarietà orizzontale e, insieme alle istituzioni, perseguiamo il bene comune».

«Il mio augurio è che, nei prossimi 30 anni, si possa liberare il potenziale umano delle persone disabili», ha detto il senatore Marco Lombardo. «Che Paese è quello in cui le detrazioni al 90% per le barriere architettoniche devono essere rinnovate ogni anno? Quando i temi della disabilità riguarderanno le battaglie civili allora avremo fatto grandi passi avanti». Quello che manca «sono i famosi decreti attuativi. Nel mondo del lavoro c’è ancora molto da fare», ha detto Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Terzo settore. «Vediamo, come Terzo settore, che c’è una grande necessità di informare, di orientare le persone con disabilità e le loro famiglie».

Foto di apertura di Adam da Pixabay. Altre foto ufficio stampa Fish. Video di Ilaria Dioguardi

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