Famiglia
Fisco: le Acli propongono il “quoziente familiare”
La proposta illustrata questa mattina alla Camera da Luigi Bobba
”L?unica, vera riforma fiscale è l?introduzione nel sistema italiano del ‘quoziente familiare”’ sul modello del fisco francese. In attesa di ”vedere un reale segnale di inversione di tendenza” da parte dell’esecutivo per quanto riguarda le politiche per la famiglia, le Acli lanciano la loro proposta. Ad illustrarla stamane alla Camera, presente il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini e il deputato Ds Minno Lucà, è stato il presidente dell’associazione cattolica Luigi Bobba che non ha risparmiato critiche alla cosiddetta riforma Tremonti dove, ha detto, ”non c?è traccia del quoziente famiglia. Bobba ha accusato le politiche fiscali di compiere in questo momento ”un?ingiustizia grave, reiterata e inaccettabile” nei confronti delle famiglie italiane partendo dal presupposto che le tassazioni vadano attribuite secondo ”il reddito individuale, come se le persone non vivessero in un nucleo familiare”. Le Acli hanno anche presentato uno studio nel quale si è confrontato il sistema italiano con quello francese. Se nel nostro paese, afferma lo studio, venisse introdotto un sistema analogo a quello francese, le famiglie italiane si troverebbero a pagare da un minimo del 22% ad un massimo del 100% in meno, a seconda del loro reddito e, soprattutto, del numero dei figli. Dal confronto risulta evidente come, a parita’ di condizioni, sottolineano sempre le Acli, l’imposta lorda e quella netta calcolate col fisco francese siano sempre abbondantemente inferiori. Lo studio delle Acli, infine, ha anche evidenziato come la riforma fiscale in fase di attuazione in Italia, con l’introduzione della no tax area, abbia addirittura accentuato questa forma di disparita’: per le famiglie plurireddito, infatti, le imposte si sono ridotte del 30% per le altre (monoredito e monoparentali), a parità di condizione economica, solo del 2%.
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