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Fisco: diritti calcio senza Iva, ambulanze con l’Iva!

Le pazzie del fisco italiano. Fisco leggero per le squadre di Uefa: per il Tesoro l'interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, che sgrava dall'Iva i diritti di sfruttamento

di Riccardo Bonacina

Fisco leggero per le squadre di Uefa: per il Tesoro l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, che sgrava dall’Iva i diritti di sfruttamento, e’ in linea con quanto avviene nel resto d’Europa. L’esenzione dall’Iva, sui diritti di sfruttamento delle partite, per le squadre coinvolte in Coppa Uefa e Champions League, cosi’ come deciso nella soluzione interpretativa dell’Agenzia delle Entrate di circa un mese fa ”e’ conforme alla interpretazione accolta dagli altri stati europei”. Lo afferma il sottosegretario all’Economia Daniele Molgora in risposta ad un’interrogazione di Giorgio Benvenuto (Ds). L’interpretazione e’ dunque in linea con quello che accade anche fuori Italia e soprattutto offre ”criteri interpretativi di carattere generale applicabili da parte di tutte le societa’ sportive che partecipano ai tornei organizzati dalla Uefa”. E non dunque solo da parte del Milan, una delle due squadre che aveva proposto istanza di interpello all’Agenzia. L’Iva, che pesa per il 20%, non viene applicata sui diritti di sfruttamento delle partite di Coppa Uefa e Champions League perche’ la Uefa, che gestisce completamente la gestione di questi diritti, e’ fiscalmente residente in Svizzera, uno stato extra-comunitario. Sarebbe possibile teoricamente tassare quella parte di introiti imputabile all’utilizzo in Italia dei diritti calcistici. ”Tuttavia – sottolinea Molgora – risulta particolarmente aleatorio stabilire in quale fase si realizza l’utilizzo effettivo di tali diritti”. Questo perche’ ”l’utilizzo effettivo avverra’ quando saranno trasmesse le dirette delle partite o saranno venduti i gadget. Tali operazioni non saranno poste in essere dalle squadre di calcio, bensi’ dai soggetti che avranno acquistato (presso Uefa o, piu’ spesso, presso un terzo intermediario) i relativi diritti, i quali, considerata l’ampia diffusione di cui godono gli eventi sportivi, non possoneo essere determinati a priori”. La risposta non soddisfa Benvenuto: l’interpretazione e’ ”discutibile”, afferma, e di fatto riconosce ”enormi benefici economici alle squadre del Milan, della Juventus, dell’Inter e della Roma”. Il diessino parla anche di ”conflitto d’interesse” (e’ ”politicamente poco corretto – sottolinea – che proprio la societa’ calcistica Milan abbia formulato l’interpello al quale l’Agenzia delle Entrate ha fornito una tempestiva risoluzione”). Benvenuto stigmatizza infine ”l’eccesso di lassismo rinvenibile nei confronti del mondo del calcio”.
Saranno felici le organizzazioni del soccorso italiano Anpas e Misericordie che da anni chiedono sia tolta l’Iva dall’acquisto dei mezzi e delle attrezzature, senza ottenere nulla. Ma ormai il Paese è nel pallone.

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