Formazione

Firmato Accordo Quadro Nazionale tra Ong e sindacati

L’Accordo applica le nuove normative sulle collaborazioni a progetto introdotte dalla legge Biagi e dal successivo decreto 276/2003, ampliando le tutele per gli operatori

di Paolo Manzo

Le ONG italiane, in ormai 40 anni di storia della solidarietà e cooperazione internazionale organizzata, sono state il canale attraverso cui più di 200.000 giovani e meno giovani hanno potuto esprimere valori, capacità e professionalità. Parte di queste persone ha operato in Italia mentre la maggioranza all?estero, nei ?paesi in via di sviluppo? ed in particolare in Africa ed in America Latina, aprendosi più recentemente all?Asia e ai paesi dell?est europeo. Negli ultimi decenni sono cresciute la professionalità e le capacità di risposta ai bisogni delle popolazioni più povere del mondo. Alla spinta solidaristica ed ai valori di giustizia, equità, fratellanza, che rimangono l?elemento essenziale di ogni ONG, si sono affiancati presto i principi del diritto all?aiuto e del diritto allo sviluppo: diritto delle popolazioni più povere a ricevere un aiuto di qualità e finalizzato alla crescita delle capacità autonome di sviluppo. Anche l?aiuto umanitario risponde al diritto delle comunità in pericolo a ricevere un aiuto efficace e di qualità, tale da assicurare il riconoscimento della dignità dell?essere umano. Le ONG hanno sentito l?esigenza di approfondire, definire, regolamentare in modo collettivo e quindi rendere trasparenti i rapporti di collaborazione del proprio personale in Italia e all?estero, che in questo ultimo quinquennio riguarda annualmente una media tra 7 e 8.000 persone all?estero e 1.500 in Italia. L?Accordo costituisce un importante passo per regolare le tutele e le garanzie del rapporto di lavoro delle migliaia di lavoratori e lavoratrici delle organizzazioni non governative impegnati sia in Italia che con le popolazioni dei paesi poveri o in difficoltà. Con questo Accordo l?Associazione delle ONG intende anche offrire un contributo alla più ampia realtà del Terzo Settore ed in particolare agli operatori e operatrici ed alle associazioni impegnate nelle attività di solidarietà. Dal censimento dell?Istat di pochi anni fa (dati pubblicati nel 2001) risulta infatti che almeno 1433 sono le realtà italiane per cui la solidarietà e la cooperazione internazionale rappresentano l?attività prevalente, di cui 845, pari al 60%, sono associazioni non riconosciute formalmente. Sempre secondo i dati del censimento, nelle stesse 1433 realtà non profit operano 37.500 persone di cui 34.230 volontari (parte dei quali con piccole remunerazioni che possono essere ricondotte al rapporto di collaborazione) e 3.270 con formale rapporto di lavoro. L?Accordo Quadro applica le nuove normative relative alle collaborazioni a progetto o programma introdotte dalla legge 30/2003 (legge Biagi) e del successivo decreto legislativo 276/2003, in sostituzione dei contratti co.co.co., e ne amplia le garanzie e le tutele per gli operatori e le operatrici. Questo primo Accordo ha durata triennale e sarà monitorato attraverso riunioni di valutazione congiunte tra l?Associazione ONG e le Organizzazioni sindacali.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA