Cultura

Firenze: mozione al Comune perché scelga banche etiche

L'hanno presentata alcuni consiglieri

di Gabriella Meroni

L’amministrazione scelga le banche secondo criteri etici. La richiesta e’ contenuta in una mozione presentata da cinque consiglieri comunali di Firenze dei Verdi, Rifondazione Comunista, Democratici e DS. ”Il Comune di Firenze – scrivono i cinque consiglieri – costituisce un’importantissima forza economica nell’area toscana, tale che la massa di denaro direttamente controllata rappresenta una quota rilevante del denaro circolante in regione: quasi 1000 miliardi di lire di bilancio che raggiungono circa il doppio considerando le partecipate”. I consiglieri sottolineano ”l’esistenza di una forma bancaria che mette in particolare risalto l’esclusivo uso dei risparmi per usi etici come la ”Banca Etica”, di cui il Comune e’ socio” ed ”i contributi rilevanti di riviste come Nigrizia, AltrEconomia e Carta, del ”Coordinamento Fiorentino Banche Armate”, di Attac, Pax Christi, Missione Oggi e della Rete Lilliput con la campagna Banche Trasparenti”. ”In base ad atti pubblici – hanno ricordato i firmatari della mozione – molte banche italiane, alcune delle quali toscane, sono impegnate nel finanziamento di imprese la cui attivita’ e’ rivolta al commercio di armi”. Il documento invita percio’ il Sindaco ”a decidere le banche con le quali avere rapporti finanziari in base anche a principi etici” ed ”in particolare a chiedere a queste ultime una certificazione in base alla quale si possa escludere il finanziamento di imprese che lavorino nel settore del commercio di armi”; ”a chiedere alle banche-partner che nei progetti da finanziare venga considerato l’elemento dell’impatto ambientale del progetto stesso”. La mozione chiede poi che l’amministrazione ”valuti la fattibilita’ tecnica di una collaborazione con Banca Etica, od un istituto finanziario con analoghe finalita’, simile a quella sperimentata dal Comune di Genova nonche’ a progettare campagne di sensibilizzazione al risparmio etico e forme di sostegno all’imprenditoria sociale, in particolare incentivando i rapporti tra uffici di consulenza al lavoro, sportello Refes delle imprese sociali e la sezione fiorentina di sviluppo Italia-Imprenditoria giovanile”.


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